Bus e treni insufficienti: «Ma non si può eliminare le distanze»

Treni insufficienti con le nuove regole anti-covid
VICENZA - Sul trasporto pubblico é «molto pericolosa la richiesta del Veneto di tornare a riempire treni e bus, sacrificando le distanze di sicurezza che ci hanno...

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VICENZA - Sul trasporto pubblico é «molto pericolosa la richiesta del Veneto di tornare a riempire treni e bus, sacrificando le distanze di sicurezza che ci hanno permesso di ridurre la diffusione del virus». Lo dice in sottosegretario all'Interno Achille Variati. «E credo che altre soluzioni siano possibili. Magari proprio ad opera della Regione - sottolinea - . Zaia nei giorni scorsi ha sollevato il problema: ora che i divieti sono caduti e ci si può muovere liberamente su tutto il territorio nazionale, e che addirittura l'Italia apre i confini ai turisti, bus e treni non basteranno più a sostenere la domanda se devono rispettare distanze di sicurezza, riduzione del numero di posti a sedere e dei passeggeri ammessi in piedi. E così, il presidente veneto chiede al Governo di eliminare le distanze di sicurezza».


Per Variati, il governatore «ha ragione nell'identificare il problema. Ma sbaglia nel tratteggiare la risposta. E credo sia giusto chiedere di converso alla Regione di usare le proprie competenze per pensare prima a delle soluzioni alternative. Il mantenimento delle distanze di sicurezza è l'elemento più importante della strategia di contenimento del virus, in Italia o ovunque». Dunque, per il sottosegretario, «si potrebbe ampliare l'offerta di mobilità, creando corse aggiuntive con il coinvolgimento per esempio delle molte aziende di trasporto sia pubbliche che private che in questo momento hanno i mezzi fermi o semivuoti. Anche per la mancanza pressoché totale di turisti».  Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino