Sono incinta come posso proteggermi dal coronavirus? Sono una mamma in dolce attesa, sono più a rischio di infezioni respiratorie? Quando verrò ricoverata per...
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Sono alcune delle domande più frequenti che arrivano dalle donne in dolce attesa e alle quali ha risposto ieri la Regione Veneto con una nota ufficiale. L'obiettivo è di migliorare e promuovere la qualità, la sicurezza e l'appropriatezza degli interventi assistenziali nel percorso nascita in questa fase di epidemia da Covid 19.
GLI ESPERTI
Le risposte - recita una nota della Regione - sono basate sulle evidenze scientifiche tratte dalle Raccomandazioni del 18 marzo 2020 del Royal College of Obstetricians & Gynaecologists e dal Gruppo di lavoro dell'Istituto superiore di sanità con la comunità scientifica italiana dei neonatologi, pediatri, ginecologi e ostetriche (Sin, Simp, Sip, Sigo, Aogoi, Agui e Fnopo) coordinato dal Centro nazionale di prevenzione delle malattie e di promozione della salute (Cnapps). La diffusione di queste risposte - hanno spiegato a Palazzo Balbi - può aiutare le donne in gravidanza a vivere in modo più sereno e consapevole questo momento importante della loro vita. Si tratta di 19 domande e altrettante risposte elaborate dalla Direzione prevenzione della Regione, in collaborazione con il dottor Gianfranco Jorizzo, responsabile del Servizio di Medicina prenatale dell'Ulss 6 Euganea, coordinatore dell'Area materno infantile dell'Ulss 6 Euganea, coordinatore del Comitato percorso nascita nazionale del ministero della Salute e consulente Materno infantile del ministero della Salute. Jorizzo e i tecnici regionali guidati dalla dottoressa Francesca Russo, direttore della Direzione Prevenzione, hanno suddiviso le domande e le risposte in tre ambiti principali: la gravidanza, il travaglio e parto, l'allattamento.
LE RISPOSTE
Alcune risposte. Le donne in gravidanza, al contrario di quanto osservato per l'influenza H1N1 e per la Sars, non sembrano manifestare una maggiore suscettibilità all'infezione rispetto alla popolazione generale né a sviluppare quadri clinici importanti. Allo stato attuale la letteratura internazionale afferma che il virus SARS CoV-2 non si trasmette da madre a feto, infatti il coronavirus non attraversa la placenta.
Parto cesareo: l'Oms, il Cdc e il Rcog non lo raccomandano. Il taglio cesareo elettivo non è raccomandato per le donne con ospetta infezione da CoV-2 o affette da Covid-19 salvo specifiche indicazioni cliniche materne o fetali. Le indicazioni al taglio cesareo rimangono le stesse per le mamme non Covid.
E se una donna incinta è positiva? Tutti i nostri pronto soccorso ostetrico, ostetricie, blocco travaglio/parto e terapia intensiva - è la risposta della Regione - presentano percorsi protetti garantendo: per i casi sospetti/probabili un luogo di isolamento (stanza con bagno); se la donna è coronavirus positiva dovrà partorire in un ospedale dotato di terapia intensiva per l'adulto perché le complicazioni respiratorie nelle gravide sono superiori. E se una donna ha già partorita e tene di essere positiva può evitare la mascherina? La risposta è categorica: «Assolutamente no! Dovrai sempre adottare tutte le precauzioni igieniche come l'uso della mascherina, accurata igiene delle mani, pulizia delle superfici». (al.va.) Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino