Autobus, al via ai rimborsi degli abbonamenti per gli studenti

Autobus Belluno
BELLUNO  - Una telefonata tra il presidente della provincia di Belluno Roberto Padrin e Andrea Biasiotto, numero uno di Dolomitibus. Una comunicazione veloce per valutare la...

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BELLUNO  - Una telefonata tra il presidente della provincia di Belluno Roberto Padrin e Andrea Biasiotto, numero uno di Dolomitibus. Una comunicazione veloce per valutare la possibilità di rimborsare l’abbonamento a chi ha comprato un servizio di cui non ha potuto usufruire per le restrizioni diventate con il passare dei giorni più severe, le scuole chiuse e poi addirittura le fabbriche.

I NUMERI
Le corse di Dolomitibus, dalla chiusura delle scuole, sono state rimodulate fino ad arrivare ad una riduzione del 68 per cento. Da quando Luxottica ha chiuso i battenti le corse cancellate sono arrivate all’80 per cento. A fronte della diminuzione parte dei costi variabili rimane comunque una quota elevata di costi fissi: assicurazioni, stipendi dei dipendenti. Mentre cala il costo sostenuto per l’acquisto del carburante. Un abbattimento dei flussi che chiaramente non genera un risparmio sufficiente a rimborsare chi ha pagato gli abbonamenti e non ne ha può usufruire. Per permettere il totale rimborso serve quindi l’intervento dei conti pubblici. La stima della differenza è di qualche centinaia di migliaia di euro. Ed è questa la ragione della telefonata. Una chiamata durante la quale è uscito un punto di vista condiviso.
PRESA DI POSIZIONE

«Si farà il possibile per trovare una soluzione per chi ha pagato un servizio di cui non ha usufruito - ha spiegato ieri il presidente Roberto Padrin - ritengo sia giusto affrontare la questione in modo serio, si tratta effettivamente di una necessità. Non appena terminerà l’esigenza e sarà quantificato il danno proveremo a trovare le risorse». Padrin non indica quale potrà essere la priorità, se intervenire prima a sostegno dei lavoratori o prima a sostegno degli studenti: «Si tratta di due categorie che hanno questa necessità ed è chiaro che è difficile capire chi ne abbia più bisogno o chi ne abbia di meno. Rimane comunque chiaro che si tratta di soldi delle famiglie. In ogni caso Dolomitibus ha subito provato ad affrontare il tema. Appena ci saranno certezze in più proveremo a intervenire».
A.Z. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino