CORDENONS - Corrispondenza ancora in ritardo. A distanza di un mese dall'incontro in Municipio tra il responsabile di Poste italiane del servizio comunicazioni per l'area...
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LE CRITICITÁIl sindaco, che già si era fatto portavoce dei disservizi sul territorio, nell'occasione aveva colto la palla al balzo per segnalare alcune criticità e per spiegare ai due incaricati «come gli uffici comunali si siano visti costretti, per evitare ai cittadini di incorrere in sanzioni a causa dei ritardi nella consegna della posta, a spedire con anticipo (rispetto alla scadenza) i moduli per il pagamento dei tributi». I due responsabili dei servizi, dal canto loro, avevano offerto massima disponibilità nel cercare di porre rimedio alla situazione. E avevano ipotizzato due cause per i disagi: la prima il turnover dei portalettere, la seconda la presenza sul territorio di aree di difficile accesso. Situazioni queste che, se sommate tra loro, possono generare ritardi sulle normali tabelle di marcia.
IL SINDACO«Da parte dei due incaricati ricorda Delle Vedove - avevo trovato la massima disponibilità a migliorare il servizio. Avevano fatto presente che negli ufficiali postali di Cordenons ci sono i moduli con i quali segnalare anomalie e disfunzioni, mentre per i casi più difficili da gestire sarebbe stata direttamente Poste italiane a contattare i cittadini. Mi erano sembrati molto attenti alle lamentele e, ancor più, alle soluzioni da intraprendere perché i disagi venissero limitati al massimo». Di fronte ad una nuova ondata di lamentale, il sindaco alza le mani. «Quello che potevo fare l'ho fatto - afferma - di più, francamente, non saprei cosa fare. Poste italiane è un'azienda, non è del Comune e, pertanto, un'amministrazione comunale non può intervenire sulle politiche interne. Invito pertanto i cittadini, compilando gli appositi moduli, a segnalare i disservizi e malfunzionamenti nel servizio di recapito della corrispondenza. Mi auguro, al di là di tutto, che la situazione, con il tempo, possa migliorare».
Alberto Comisso Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino