CORDENONS - «Don Giacomo e Cordenons erano un tutt'uno». Poche ma significative le parole di don Alessandro Moro nel ricordare Giacomo Marson, il sacerdote morto...
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«Una persona di primo piano - ricorda don Alessandro Moro - , sempre molto presente nella dimensione locale. A Cordenons ha lasciato un ricordo stupendo tra i parrocchiani, che per 36 anni lo hanno seguito sempre con molto affetto».
Tanti i ricordi, in un giorno triste come quello di ieri, una volta che in paese ha cominciato a diffondersi la notizia della scomparsa del prete, che vengono a galla. Tra questi quelli dell'ex sindaco Mario Ongaro, che con don Giacomo ha avuto un rapporto speciale: «È grazie a lui sottolinea che sono riuscito a studiare. Avevo 15 anni, avevo appena perso la mamma, e per questo vedevo come impossibile l'obiettivo di riuscire a diplomarmi. È stato lui a prendersi a cuore il mio caso, a mettersi in contatto con un collegio di Trieste, che accoglieva ragazzini rimasti orfani e disagiati, e pertanto a darmi la possibilità di concludere quell'iter che avevo intrapreso. Gliene sarò riconoscente a vita». Nei pensieri di Ongaro appare un altro particolare: «Qualche anno fa don Giacomo mandò una persona di sua fiducia ricorda a comunicarmi che quando sarebbe morto avrebbe voluto essere sepolto a Cordenons. Un segno tangibile di quanto fosse forte il suo legame con questa terra».
AFFETTO
Marson, collaboratore pastorale a Prata, è sempre rimasto nel cuore dei cordenonesi anche dopo la cessazione del suo incarico in paese. Il santo rosario sarà recitato oggi alle 20, nella chiesa parrocchiale di Visinale, e mezz'ora prima nella chiesta di Santa Maria Maggiore di Cordenons. I funerali, invece, saranno celebrati domani alle 15 a Prata.
Alberto Comisso
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Il Gazzettino