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ROVIGO - Non solo la Coop lascerà il centro commerciale le Torri, ma lo farà prima del previsto, chiudendo nel giro di poco più di un mese, l’8 aprile, il giorno prima di Pasqua. Una Pasqua senza risurrezione, dunque, per il complesso commerciale nel cuore della città mai divenuto grande, con la croce che come sempre in questi casi, finisce sulle spalle dei lavoratori. I dipendenti sono 31, 28 a tempo pieno, a netta prevalenza femminile, quasi tutti di Rovigo, sempre gentili e sorridenti, in grado di trasformare un supermercato della grande distribuzione organizzata in una specie di grande bottega di quartiere, vero valore aggiunto di quel supermercato insieme alla sua collocazione. E solo ieri è stata formalmente comunicata loro la dolorosa notizia. Che si aggiunge alla chiusura, a settembre, del supermercato di Costa di Rovigo.
NESSUN PREAVVISO
Un doppio colpo pesante. Una decisione che impatta sul futuro della città che ancora una volta, viene presa lontano dalla città stessa. Anche i soci che teoricamente, anche secondo i “buoni propositi” del codice etico, dovrebbero essere l’anima della Coop, sono stati avvisati “a piatti lavati”, con i consiglieri di zona informati solo ieri sera.
LE RICHIESTE
Beggiao, Salvador e Bacchiega spiegano di aver «posto all’attenzione di Coop alcuni temi che purtroppo diverranno il quotidiano dei lavoratori, la distanza visto i costi dei carburanti, l’attenzione alle persone fragili, le competenze dei singoli lavoratori e l’orario: Coop Alleanza dopo aver avanzato alcune proposte, si è riservata di valutare quanto richiesto». «La dirigenza - aggiunge Salvador - ha sottolineato come per la Coop essere l’unica attività del centro abbia comportato spese sempre maggiori, ad esempio per riscaldamento e clima e per manutenzioni varie. La struttura richiederebbe interventi strutturali troppo onerosi. Da qui la scelta di chiudere, già comunicata all’amministrazione comunale. È intenzione di Coop rimanere comunque sul territorio e ripartire quindi da un altro punto vendita a Rovigo. Questa è certamente una dichiarazione buona sotto l’aspetto occupazionale, considerando l’alto numero di soci presenti. Il nostro obiettivo, condiviso da Coop Alleanza 3.0, è mantenere i posti di lavoro. A Rovigo esiste un altro punto vendita in via della Pace e in Polesine ce ne sono altri due, uno ad Adria e uno a Lendinara, che non potrebbero però riassorbire tutti i lavoratori. Alcuni di loro potrebbero pertanto essere spostati anche nel Ferrarese o nel Padovano, con un ricollocamento immediato che comporterebbe però il disagio dello spostamento. Coop è disposta a supportare i lavoratori con un contributo una tantum giudicato per il momento insufficiente. Abbiamo chiesto di assicurare la priorità ai part-time e ai lavoratori che usufruiscono di tutele particolari a norma di legge. E la garanzia che qualora si liberino posti di lavoro a Rovigo e provincia, i lavoratori del punto vendita che sta per chiudere abbiano una priorità». Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino