Guerra Rovigo-Venezia fra i grillini per la consigliere regionale Bartelle

Patrizia Bartelle.
ROVIGO - I grillini polesani si stringono attorno al loro consigliere regionale Patrizia Bartelle. Voci di corridoio, però, dicono che quelli veneziani non sono dello stesso...

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ROVIGO - I grillini polesani si stringono attorno al loro consigliere regionale Patrizia Bartelle. Voci di corridoio, però, dicono che quelli veneziani non sono dello stesso avviso. L'esponente rodigina del Movimento 5 stelle, eletta a sorpresa a palazzo Ferro Fini soffiando la poltrona al leghista Stefano Falconi, è stata accusata da una lettera anonima, scritta da una persona che si definisce «ex attivista del M5s della provincia di Rovigo», di farsi rimborsare «500 euro al mese per spese legali personali».


Il corvo si riferisce alla prima voce del rendiconto di Bartelle, pubblicato sulla sezione realizzata ad hoc del sito del Movimento 5 stelle dove si legge “Accantonamento per eventuale ricorso al Tar 500 euro”. Si tratta, come riferisce Bartelle stessa nel suo portale internet, di una somma accantonata per eventuali impugnazioni di sentenze del Tribunale amministrativo per quanto riguarda i ricorsi avviati da alcune forze politiche sui risultati delle Regionali 2015 «che mi vedono, mio malgrado e non per mia causa e volontà, coinvolta. Queste cifre, nel caso non vengano utilizzate, saranno interamente restituite al termine di tutti i procedimenti attualmente in essere».
Quali ricorsi? Quello, in particolare, a seguito del riconteggio dei voti dell'Ufficio centrale regionale della Corte d'Appello di Venezia, che ha concesso a Bartelle, come detto all'inizio, di sedersi in aula al posto di Falconi. Solo che in un primo momento a spuntarla doveva essere il grillino vicentino Marco Dalla Gassa. Quindi, secondo l'anonimo, «il ricorso al ricorso» è contro un altro grillino.


Ivaldo Vernelli, ex candidato sindaco dei 5 stelle per il capoluogo polesano, rimanda al mittente le accuse. «Abbiamo fatto riunione giusto ieri sera (mercoledì, ndr) con il Movimento polesano e su questa storia abbiamo deciso di sostenere all'unanimità Patrizia. Si tratta di un attacco senza senso. Abbiamo confermato all'unanimità la nostra valutazione, anche perchè la consigliere non è colpevole, visto che è stato il gruppo provinciale a dirle di tutelarsi in questo senso. Inoltre questo capitolo di spesa può essere revocato in qualsiasi momento. Questo attacco dimostra il livore e l'invidia di un escluso oppure un atto volto solo a creare zizzania».

M. Luc. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino