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PADOVA - Le prove fisiche falcidiano gli aspiranti vigili. Si assottiglia con il passare del tempo il numero di aspiranti agenti della Polizia locale. A fine maggio erano stati oltre 1.100 gli iscritti al concorso del Comune per l'assunzione di 20 agenti della Polizia locale. Candidature che arrivavano un po' da tutta Italia: dal Piemonte alla Sicilia, dalla Puglia alla Basilicata, passando per l'Emilia Romagna e la Sardegna. Il più giovane degli aspiranti vigili non aveva ancora compiuto 19 anni, il più anziano aveva superato i 36.
SULLA PISTA
La settimana scorsa allo stadio Colabachini, in maglietta, pantaloncini, scarpe da ginnastica e certificato anti Covid alla mano, si sono presentati in appena 365 per affrontare, con più o meno convinzione, le prove, ginniche previste dal concorso.
L'INTERVENTO
Come spesso accade nei concorsi pubblici, non mancano le polemiche. Ad andare all'attacco ieri ha provveduto Francesco Scarpelli di Uil-Fpl. «Chiaramente quando si fanno delle assunzioni, è sempre un fatto positivo ha scandito il sindacalista detto questo come sindacato avremmo preferito che si fosse optato per la modalità corso-concorso, come accaduto nel 2000 con l'amministrazione Destro. Unire la selezione con la formazione avrebbe conferito un valore aggiunto a questa selezione. Così non è stato e ne prendiamo atto». «Vedendo i numeri dei partecipanti alla prima prova, si ha come l'impressione che, nonostante la crisi economica, il mestiere del Vigili non sia più ambito come un tempo. Nonostante questo, ci auguriamo che ci si la possibilità di definire una graduatoria che nel recente passato non c'è stata ha rincarato la dose Scarpelli Ci auguriamo, poi che non accada quello che è successo con il concorso precedente. In quell'occasione su 22 candidati idonei, appena 9 sono stati immessi in servizio». Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino