ROMA - Per la Commissione d'inchiesta sulle banche è arrivata l'ora X. Entro questa mattina sulla scrivania del presidente Pier Ferdinando Casini verranno...
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E' ancora presto per parlare di bozza definitiva della relazione finale. Casini, a partire da oggi, avrà tempo fino a venerdì (quando riunirà l'ufficio di presidenza della Commissione) per operare una sintesi e trovare un punto d'incontro tra le proposte ricevute. Ma già si delinea l'ossatura del documento conclusivo che, in base alle promesse e agli impegni delle ultime ore, dovrebbe essere votato da Pd, Forza Italia, Cinquestelle, Lega. Un fronte vasto, un'ampia maggioranza (solo LeU e Fdi sarebbero invece orientati al no) che dovrebbe dare maggiore autorevolezza e forza all'aggiornamento del quadro normativo e di riforma del sistema di vigilanza sul settore bancario e finanziario che la Commissione suggerirà al Parlamento che si insedierà dopo le elezioni del 4 marzo.
Lo scontro sul passato. Tutto ciò che attiene alle polemiche degli ultimi mesi - il tourbillon di accuse e veleni su Mps-Antonveneta, Banca Etruria, i difetti della vigilanza di Bankitalia e Consob, il caso Renzi-De Benedetti, l'opacità intorno al fallimento delle banche venete, etc. - non entrerà invece nella relazione conclusiva. E' stato deciso che il documento finale dovrà contenere infatti solo proposte a tutela dei risparmiatori, relegando i temi di scontro alle relazioni che verranno presentate dai singoli partiti: rapporti che non saranno messi in votazione, ma allegati al documento finale.
Il Gazzettino