Il grande flop dei saldi tra pandemia e caro bollette, negozi sempre più in difficoltà

I saldi invernali 2022 in Polesine non sono andati bene
ROVIGO -  I saldi invernali in Polesine non sono andati bene. I dati ufficiali non sono ancora arrivati, ma le associazioni di categoria anticipano quello che purtroppo...

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ROVIGO -  I saldi invernali in Polesine non sono andati bene. I dati ufficiali non sono ancora arrivati, ma le associazioni di categoria anticipano quello che purtroppo sembra essere stato un flop per il commercio, da due anni messo già in ginocchio dal Covid.


A gennaio, infatti, a scoraggiare lo shopping è stata, ancora una volta, la pandemia. L’obbligo del Green pass per accedere alle attività commerciali e il boom di contagi dalla nuova variante ha portato a una forte riduzione della frequentazione dei negozi del centro. Dopo una timida ripresa dei consumi i primi di febbraio, la mazzata finale è poi arrivata dall’aumento dei prezzi del carburante e dall’impennata delle bollette. Come se non bastasse, la guerra e il timore di un allargamento del conflitto anche in Italia hanno allontanato i rodigini dalla voglia di fare acquisti, innescando paura e incertezza per le sorti dell’economia. 

I COMMENTI
Il risultato, spiega il numero uno della Confesercenti Vittorio Ceccato, è una discesa a picco delle vendite per le attività commerciali della zona, con conseguenze preoccupanti per le imprese del territorio. Negozi e piccole imprese, infatti, si trovano a fare i conti con bollette da capogiro, ma incassi sempre più ridotti. «Serve subito una politica di ristori per il rincaro dell’energia - spiega Ceccato - un’attenzione particolare per gestire correttamente i flussi del commercio online, un sostegno al commercio di vicinato con soluzioni che riportino i clienti nei centri città con fiducia e concretezza».
Preoccupato per la situazione del commercio in Polesine anche il presidente dell’Ascom Confcommercio, Stefano Pattaro. «I saldi sono andati malissimo a gennaio, un pochino meglio febbraio, ma nel complesso male - conferma Pattaro - un bilancio purtroppo in linea con il commercio generale. A gennaio e febbraio i consumi, infatti, hanno risentito pesantemente dei contagi e delle restrizioni da contagio, quarantene, osservazioni e altro. Di fatto, la gente non girava».

DUBBI E SPERANZE


Gli occhi del commercio della città sono rivolti, dunque, alla Pasqua, nella speranza di una ripresa e di un maggior ottimismo per il futuro che potrebbe arrivare da una cessazione del conflitto in Ucraina. La crisi economica legata a carburante ed energia, però, preoccupa cittadini e imprese. Anche il settore alimentare, che negli ultimi due anni aveva visto un boom legato alla pandemia, sta iniziando a registrare il segno meno. Il carrello della spesa dei rodigini nelle ultime settimane è diventato più leggero a causa delle bollette e dei pesanti aumenti delle materie prime che hanno portato a un aumento dei prezzi di molti prodotti. In molto dirottano la spesa verso i discount, preferendo prodotti economici a lunga conservazione, rispetto a frutta, verdura e pesce. Una crisi dei consumi che in vista dell’estate, preoccupa anche il settore del turismo. Le sanzioni inflitte alla Russia porteranno all’assenza del turismo russo anche in Polesine, aumentato, negli ultimi tempi, grazie alle prestigiose mostre organizzate a palazzo Roverella e alla collaborazione con le grandi città turistiche venete come Venezia e Verona. Ma se non arriveranno aiuti da parte del Governo per il caro bollette, più di qualche famiglia sarà costretta a tagliare le spese per vacanze e svaghi. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino