TREVISO - Un giovane accoltellato alla testa. La lama è entrata nella parte laterale ed è fuoriuscita vicino alla tempia. Solo per caso non gli ha sfondato il...
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LA VIOLENZAUno dei componenti della baby-gang ha morso l'indice del 36enne stringendo con tutta la sua forza. «Stava provando a staccarmelo racconta lui l'amico che era con me ha provato a telefonare alla Polizia, ma il gruppo gli ha strappato il telefono dalle mani mentre provava a parlare». È stato proprio quest'ultimo a ricevere la coltellata alla testa. Per fortuna la lama è rimbalzata contro il cranio, lasciando due fori: uno d'entrata e uno d'uscita. Era una maschera di sangue. La colluttazione è continuata pure dentro il Sile. Solo a questo punto il gruppo di 20enni ha desistito, anche su richiesta delle ragazze che erano con loro. Dopo aver raccolto le proprie cose, smartphone, portafoglio e ciabatte, i due amici e le fidanzate hanno raggiunto la casa di una di queste, hanno disinfettato le ferite e chiamato la Polizia. Di seguito, hanno raggiunto una pattuglia che poco più avanti, sempre lungo il Put, verso la stazione dei treni, aveva già fermato due componenti della baby gang. Lì è arrivata l'ambulanza che ha portato i due amici al pronto soccorso del Ca' Foncello. Sono stati necessari una serie di punti per chiudere le ferite del giovane accoltellato alla testa. Mentre il 36enne trevigiano ha passato la notte in Malattie infettive, dove ha iniziato una profilassi precauzionale per il morso al dito in modo da scongiurare il rischio di infezioni. Ieri pomeriggio hanno sporto denuncia. «Sono state scene da Bronx. A Treviso conclude ancora incredulo non è stata una zuffa, ma un incredibile e insensato pestaggio. E ci è andata anche bene. Poteva davvero scapparci il morto».
Mauro Favaro Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino