PADOVA - Questa volta il gambiano di 25 anni Jim Kebbeh, richiedente asilo politico, è rimasto dietro alle sbarre di una cella del carcere Due Palazzi. Lo straniero, nella...
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese
oppure
1€ al mese per 3 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
IL FATTO
Erano le 19 di sabato quando Kebbeh, detto “Jimmy”, è entrato da Coin e si è nascosto sotto il giubbetto confezioni di profumo per un valore totale di oltre mille euro. Un addetto alla sorveglianza si è accorto del furto e ha chiamato il 113. In pochi minuti sono intervenute due pattuglie della polizia. Lo straniero ha affrontato gli agenti spingendoli ed estraendo da una tasca un collo di bottiglia. I poliziotti hanno bloccato l’africano spruzzandogli contro dello spray urticante. Kebbeh, ieri mattina, è stato processato con il rito della direttissima. Già aggravato dal provvedimento restrittivo del divieto di dimora dal Veneto, il giudice ne ha convalidato l’arresto e lo ha tenuto in carcere perchè socialmente pericoloso. Il suo avvocato ha chiesto i termini a difesa, e il nuovo processo sarà celebrato il 3 di febbraio.
IL PRECEDENTE
La notte del 27 novembre dell’anno scorso “Jimmy” ha aggredito una coppia di senzatetto: lei italiana di 28 anni residente a Palmanova (Udine) e lui tunisino. Mentre dormivano, riparati da cartoni e coperte, prima ha abbassato i pantaloni di lei cercando di toccarla nelle parti intime, e poi l’ha rapinata del portafogli con all’interno 200 euro: denaro racimolato chiedendo l’elemosina. Il nordafricano ha reagito e “Jimmy”, il gigante del Gambia, è fuggito per poi tornare armato di un martello e di un mattone, che ha scagliato contro la coppia. La giovane, terrorizzata, è riuscita a chiamare con il telefono cellulare il 112 e in piazza Salvemini sono intervenuti i carabinieri. Kebbeh, anche in questa occasione, è stato bloccato e arrestato grazie all’utilizzo dello spray urticante da parte dei militari.
Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino