Strage Coimpo, il responso dei tecnici: «I quattro uccisi dalla nube tossica»

L'ingresso dello stabilimento Coinpo
ROVIGO - Proporzioni che non tornano e presenza di acido solfidrico. Sono gli elementi sui quali è incentrato il maxiprocesso che ieri ha vissuto una nuova udienza per...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
ROVIGO - Proporzioni che non tornano e presenza di acido solfidrico. Sono gli elementi sui quali è incentrato il maxiprocesso che ieri ha vissuto una nuova udienza per accertare le responsabilità della tragedia che nel 2014 costò la vita a quattro lavoratori della Coimpo, Nicolò Bellato, Marco Berti e Paolo Valesella e l’autotrasportatore Giuseppe Baldan.

Nella mattinata sono state sentite le testimonianze di alcuni colleghi di Baldan, dipendenti della “Psc Prima” di Marano di Mira, addetti come lui al trasporto di acido solforico. I testimoni hanno parlato delle misure di sicurezza adottate e di alcune consegne fatte all’impianto adriese.
  Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino