ROVIGO - Proporzioni che non tornano e presenza di acido solfidrico. Sono gli elementi sui quali è incentrato il maxiprocesso che ieri ha vissuto una nuova udienza per accertare le responsabilità della tragedia che nel 2014 costò la vita a quattro lavoratori della Coimpo, Nicolò Bellato, Marco Berti e Paolo Valesella e l’autotrasportatore Giuseppe Baldan.
Nella mattinata sono state sentite le testimonianze di alcuni colleghi di Baldan, dipendenti della “Psc Prima” di Marano di Mira, addetti come lui al trasporto di acido solforico. I testimoni hanno parlato delle misure di sicurezza adottate e di alcune consegne fatte all’impianto adriese.
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