PADOVA - «Se siamo di fronte a una situazione che rischia di essere la fotocopia di quello che è successo a Parma, noi siamo molto preoccupati». Lo ha detto...
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«Se il ramo d'azienda torna a Mantovani i lavoratori si ritroveranno in un'azienda col concordato aperto», ha spiegato Verdicchio. La cassa integrazione avviata da Cogemantovani lo scorso 5 novembre si concluderà l'8 febbraio prossimo, ma «l'azienda ha pagato ottobre con un mese di ritardo e ci ha fatto sapere che il mese di novembre e la tredicesima sono a rischio - spiega Gino Gregnanin di Feneal Uil Veneto -. Inoltre mancano le trasferte e le indennità che erano previste dal contratto con la Mantovani, per cui i lavoratori hanno ricevuto una media di oltre duemila euro in meno a testa. Il problema è l'inaffidabilità del piano industriale. Gli unici lavori disponibili sono a Trento e a Mestre, quelli all'estero sono stati solo ventilati e il subentro nei cantieri del Mose - ha concluso - non c'è stato».
LA REPLICA DELL'AZIENDA. Coge Mantovani «è determinata a proseguire nello sviluppo del progetto industriale» afferma in una nota la società di costruzioni, esprimendo «profondo stupore» per le affermazioni di Fillea Cgil Padova e Venezia, Filca Cisl Padova-Rovigo e Venezia, e Feneal Uil sulla situazione aziendale.
«L'Azienda - prosegue la nota - aveva concordato con i rappresentanti dei lavoratori di fare insieme il punto della situazione il prossimo 20 dicembre, occasione in cui sarebbe stato confermato il pagamento della mensilità di novembre e garantita l'erogazione delle tredicesime entro la prima decina di giorni di gennaio 2019, come previsto da termini di legge. Si sottolinea poi che, degli oltre 90 lavoratori impiegati in CogeMantovani, solo otto persone, meno del 10% del totale, si trovano attualmente in cassa integrazione, mentre tutti gli altri lavorano regolarmente».
La decisione dei sindacati di indire un'assemblea e una conferenza stampa «a prescindere dalle intenzioni rischia di porre seri ostacoli sul percorso di rilancio in corso, che prevede ulteriori ingenti finanziamenti da parte degli azionisti, oltretutto in un quadro di totale incertezza contrattuale determinato da un lato dal ricorso della Ing.
Il Gazzettino