Aliaksei, dall'orfanatrofio fino alla gioia di essere un italiano

Aliaksei, dall'orfanatrofio fino alla gioia di essere un italiano
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ROVIGO - Per lui questo 25 dicembre sarà il primo Natale da italiano ai sensi di legge. Aliaksei Borin Pleshankou da questo dicembre ha due passaporti. In realtà il Polesine lo ha adottato affettivamente da molti anni, lo ha cresciuto e lo ha fatto diventare un giovane intraprendente. Umile e studioso, ma dal carattere determinato, è riuscito a uscire con le unghie e con i denti da un'infanzia tragica.


Poche settimane fa è stato protagonista di una cerimonia che molti giovani italiani della sua età danno totalmente per scontata: il giuramento alla Costituzione della repubblica italiana. È stato un momento solenne, per lui, che con orgoglio ha visto riconosciuto l'impegno e il sacrificio. «Giuro di essere fedele alla Repubblica e di osservare la Costituzione e le leggi dello Stato»: una semplice formula che ha determinato per il giovane il riconoscimento definitivo da parte di un Paese che lo ha accolto molti anni fa. Aliaksei è nato in Bielorussia e quando era ancora un ragazzino ha raggiunto Giacciano con Baruchella con uno zaino sulle spalle pieno di dolore. «Tutto è cominciato nel 1997, con la morte di mia madre», allora, in Bielorussia. Nel 1997 Aliaksei è rimasto solo con i suoi quattro fratelli, tutti e cinque (lui, Aleksandr, Dimitry, Irina e Yuri) sono entrati in un orfanotrofio. «Dire che la vita in orfanotrofio non era semplice sarebbe una leggerezza, era difficilissima»...
 
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Il Gazzettino