Città in vendita: impennata di avvisi per bar e negozi, corsa alla liquidità

Molte attività in vendita
PORDENONE - C'è chi lo chiama effetto lockdown, e chi invece individua il colpevole nel nemico storico, cioè l'affitto troppo caro. Molto più...

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PORDENONE - C'è chi lo chiama effetto lockdown, e chi invece individua il colpevole nel nemico storico, cioè l'affitto troppo caro. Molto più probabilmente è una combinazione dei due fattori, la classica verità che sta nel mezzo. Sta di fatto che c'è una città - Pordenone - sul mercato. È un'esagerazione voluta, ma l'impennata degli annunci è evidente. E in cima alla lista delle categorie professionali che tentano in tutti i modi di liberarsi della propria attività ci sono ristoratori, baristi e negozianti.

IL VIAGGIO
Dieci pagine, tutte piene. Su qualunque dei più noti portali web dedicati alla compravendita di immobili. Mai così tanti locali di Pordenone sono stati in vendita allo stesso momento. Si parte dai bar. È una vera e propria corsa: si va dai 50 ai 200 mila euro di media. Un esempio? Il bar Alla Corte di corso Garibaldi. A 58mila euro, poi, c'è un altro bar in vicolo delle Mura, sempre in centro a Pordenone. Un'altra caffetteria cede la propria attività a Villanova, e ancora un altro locale sempre in corso Garibaldi. In provincia è la stessa cosa: si va da Maniago a Vajont, passando da Casarsa, San Vito, Sesto al Reghena.
Basta un occhio alle date delle inserzioni, poi, per capire quando si sia mosso il meccanismo. Tutti gli annunci, infatti, sono recentissimi. Corrispondono più o meno alla fine delle restrizioni più dure dettate dalla pandemia e alle prime riaperture concesse dalla zona gialla. Alla prima occasione, quindi, tanti tentano di sbarazzarsi del proprio locale e di vendere.

NEGOZI
A pieno titolo, in questa classifica, ci sono anche i negozi, cioè i locali commerciali puri senza servizio di ristorazione. In centro a Pordenone e nei quartieri sono ancora di più rispetto ai ristoranti e ai bar. Si va da uno spazio enorme in via Revedole (più di 150mila euro), alla confetteria di via Piave a Torre. C'è poi un negozio sfitto in viale della Libertà, uno spazio in via Musile a Borgomeduna, un altro in via Montello nel quartiere di Rorai Grande, un altro ancora si trova nel bel mezzo di viale Dante. Si torna poi in via Oberdan, dove è in vendita YoYo Video. Poi di nuovo a Torre, per il locale (nuovo) più costoso: 750mila euro in una laterale di via Piave. In provincia? Anche in questo caso pullulano i tentativi di vendita esattamente come accade in città. I locali commerciali puri rimangono sempre più a lungo sfitti e il turnover è spesso complicato e lungo. Va leggermente meglio, invece, al mondo dei bar e dei ristoranti.

CAMBIAMENTI


Perché così tanti tentativi di vendita? I baristi, interpellati sull'argomento, la mettono giù così: «Tanti erano già in difficoltà prima della pandemia, ma il virus ha dato loro il colpo di grazia. Ora si tenta di vendere per bisogno di liquidità». Il problema, infatti, è rappresentato dagli istituti di credito, che ora sono silenti ma che a breve presenteranno il conto. Rate del mutuo non pagate, prestiti in essere: è il momento di pagare. E tanti non ce la fanno. Chi stava bene già prima, invece, è pronto a colonizzare i bar degli altri.
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Il Gazzettino