PORCIA - Dalla progettazione d'interni alla pasticceria fatta in casa. È il percorso di Cinzia Ciot, che a Porcia ha dato vita alla prima microimpresa domestica...
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Poi la crisi economica, con tutte le sue ricadute anche nel suo settore, e un periodo di lavori saltuari, poco remunerativi e per nulla soddisfacenti. La difficoltà di trovare alternative, soprattutto per una quarantenne con figli. E l'idea di reinventarsi in un altro settore del quale era già appassionata: di qui la partecipazione a un corso annuale patrocinato dalla Regione e dall'Unione europea e, alla fine, la nascita di Ciccibonbon. «Non mi sento una pasticciera e non voglio mettermi in concorrenza con i professionisti. Faccio poche cose, dicono che mi riescano bene e su queste voglio puntare. Non voglio fare grandi numeri: mi basta lavorare in maniera dignitosa e fare quello che mi piace. Pensavo sarebbe stato più semplice, invece non mi è stato risparmiato nulla».
Anche una pasticceria domestica, infatti, è naturalmente soggetta a tutti i vincoli igienico-sanitari previsti per chi opera con i cibi: «Pensavo che ottenere l'autorizzazione da parte dell'Azienda sanitaria sarebbe stato lo scoglio più difficile. Invece, una volta superato questo, mi sono scontrata con i regolamenti regionali e comunali che impongono, per esempio, che per realizzare un'attività come questa in casa si debba avere una cucina dedicata. È giusto, anche se alla fine questo mi ha imposto una modifica sostanziale di tutte le abitudini e l'organizzazione familiare». Un'avventura di cui oggi è soddisfatta ma che, comunque, non è così facile: «Non è una cosa che qualsiasi casalinga può improvvisare. Per avviare quest'impresa mi sono rimessa a studiare, ho preso un diploma e ho anche frequentato un corso di web marketing, visto che internet e i social sono il principale canale che utilizzo per far conoscere la mia attività». Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino