Spaccio di marijuana in mano ai cinesi: pronte 200 mila dosi da smerciare in città

Carabinieri - Il sequestro dei 26 chili di marijuana detenuta da due cittadini cinesi
 PADOVA - Lo spaccio di marijuana in città non è un business illegale in mano solo ai nordafricani. A febbraio di quest’anno un paio di cittadini cinesi,...

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 PADOVA - Lo spaccio di marijuana in città non è un business illegale in mano solo ai nordafricani. A febbraio di quest’anno un paio di cittadini cinesi, era pronto a immettere sul mercato di Padova 200 mila dosi di “erba”. Un fiume di droga leggera, intercettata dai carabinieri durante un controllo lungo corso Australia. I due asiatici, domiciliati in città ma difesi da un legale di Prato, oggi compariranno davanti al Gup per difendersi. Uno dei due ha chiesto di poter patteggiare, ma il pubblico ministero Cristina Gava titolare delle indagini ha respinto la sua richiesta, mentre il secondo vuole essere giudicato in rito abbreviato. 


Quando la sera del primo febbraio hanno visto in corso Australia la pattuglia dei carabinieri con i lampeggianti accesi e la paletta fuori dal finestrino, pronti a un controllo, i due cinesi si sono innervositi. Ed è stato proprio il loro atteggiamento schivo e frettoloso a tradirli. I militari si sono insospettiti e hanno perquisito l’auto. Nel bagagliaio la “sorpresa”: 27 sacchi con all’interno 26 chili di marijuana. I due stranieri sono così finiti in manette. 
 

L’ARRESTO
I carabinieri stavano pattugliando con l’obiettivo di fare rispettare le norme anti Covid. Quando hanno visto l’auto con i due stranieri a bordo, hanno deciso di controllarla. E così hanno acceso i lampeggianti e fatto uscire la paletta dal finestrino di destra, invitando l’automobilista ad accostare. Quando sono scesi, i militari hanno capito che qualcosa non andava. I due uomini a bordo, orientali, erano agitati e molto frettolosi e questo ha insospettito i carabinieri che hanno deciso di procedere con una perquisizione del mezzo. 
Ed ecco la scoperta: nel bagagliaio dell’auto erano nascosti 27 sacchi pieni zeppi di marijuana. Nessun odore della droga fuoriusciva dall’abitacolo perchè i contenitori erano completamente sottovuoto, impedendo all’aroma delle cime di canapa di espandersi nell’aria. «Sono solo un tassista abusivo» ha dichiarato uno dei due asiatici ai carabinieri nel tentativo di giustificarsi. 
 

CHI SONO
I due cinesi, Zhang Ming Song di 54 anni, e You Xing Fa di 47, domiciliati entrambi a Padova, erano regolari e completamente sconosciuti alle forze dell’ordine. In gergo “puliti”, ovvero senza alcun precedente. Si tratta di corrieri, utilizzati dalle bande di spacciatori per trasportare la droga senza destare particolari sospetti. Durante le indagini la Procura ha ordinato a un perito tecnico l’analisi della sostanza stupefacente. Ed è emerso come il carico avrebbe fruttato alla malavita organizzata cinese 300 mila euro, ma soprattutto gli asiatici erano ponti a inondare la città con un fiume di marijuana per un totale di 200 mila dosi. 


Ma questa volta le cose sono andate diversamente. Con la loro agitazione alla vista della pattuglia dell’Arma, si sono traditi da soli. I due agli inquirenti non avrebbero detto a chi apparteneva quell’ingente carico di droga. E nemmeno a chi avrebbero dovuto consegnarlo. Insomma, non hanno collaborato con i carabinieri e ora rischiamo molti anni di carcere per detenzione e spaccio di sostanza stupefacente. 

 

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Il Gazzettino