Speedline a rischio chiusura, sciopero lampo. Lunedì l'incontro decisivo per salvare 605 posti di lavoro

L'assemblea alla Speedline
SANTA MARIA DI SALA - La Speedline di Santa Maria di Sala non si tocca. Dopo la notizia di possibile chiusura dello stabilimento veneziano controllato dalla multinazionale con...

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SANTA MARIA DI SALA - La Speedline di Santa Maria di Sala non si tocca. Dopo la notizia di possibile chiusura dello stabilimento veneziano controllato dalla multinazionale con base in Svizzera Ronal Group, diffusa dal sindaco della Città Metropolitana di Venezia Luigi Brugnaro, ieri i sindacati sono passati subito all'azione. Proclamata un'ora di sciopero, più stato di agitazione e blocco degli straordinari. Indetta e svolta un'assemblea affollatissima nella fabbrica dove si producono ruote in lega per auto tecnologicamente avanzate per spiegare la situazione. Cisl e Cgil hanno chiesto un immediato incontro all'azienda, che ha anticipato quello fissato il 9 dicembre a lunedì 6 dicembre. Inutile dire che è alta la tensione tra i 605 dipendenti dello storico stabilimento Speedline di Tabina di Santa Maria di Sala (Venezia), spiazzati dall'allarme lanciato da Brugnaro sulla chiusura della fabbrica veneziana, col possibile spostamento della produzione in Polonia e Spagna già dal 2022.  Uno stop che potrebbe rendere complicato anche il futuro della controllata App Tech di Mestrino (Padova), 70 addetti. «Non c'era nessun segnale di possibile chiusura - commenta il segretario della Fim-Cisl di Venezia, Matteo Masiero - si sa che il settore dell'automotive è in crisi ma dal gruppo Ronal non è arrivato nessun allarme. Abbiamo già chiesto l'intervento dei vertici nazionali del sindacato che si sono già attivati col governo. Una cosa deve essere chiara: la Speedline non si tocca».

Il sindaco Brugnaro

Il sindaco Brugnaro ieri è tornato su questa crisi annunciata: «Speravo di essere smentito, invece c'è un silenzio pietrificante sulla Speedline. La chiusura sarebbe un colpo durissimo. Tra l'altro non sta fallendo l'azienda. Questi vanno via, in Polonia, in Germania». «Il 6 dicembre sarà l'occasione per capire quali siano realmente i piani del gruppo svizzero su Speedline - informano in un comunicato Fim Cisl e Fiom Cgil della fabbrica veneziana -. Crediamo che tutte le istituzioni si debbano sentire coinvolte in questa vertenza. Vogliamo un progetto industriale che sappia guardare oltre l'attuale congiuntura e che possa garantire l'occupazione mantenendo nel territorio conoscenze e tecnologie. Non possiamo permettere che una realtà industriale strategica e fondamentale per il nostro territorio venga chiusa». Per i sindacati «sono a rischio oltre 600 lavoratori, più tutto l'indotto. Bisogna costringere la direzione Ronal ad un impegno serio su questa azienda e sul nostro territorio».


IN BILICO ANCHE MESTRINO

Speedline non è la Whirpool, si fa capire tra le organizzazione sindacali. L'impressione è che si aprirà una trattativa complessa e lunga, complicata dai problemi di competitività dell'impianto che sarebbe in perdita per una ventina di milioni. Ronal ha stabilimenti in tutto il mondo, Germania, Polonia e Spagna in Europa, in totale 8mila addetti e nel 2019 evidenziava vendite per 1,2 miliardi di euro.

 

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Il Gazzettino