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SESTO AL REGHENA - «Quali sono le prospettive per i ragazzi del nostro Comune? La scuola primaria sta per chiudere e mancano anche gli spazi di aggregazione dedicati a loro». È la preoccupazione espressa in una lettera aperta indirizzata all'amministrazione comunale, stilata dai componenti del comitato "Ridiamo vita a Sesto" e consegnata ieri mattina in municipio. Un gruppo ristretto ma compatto di cittadini, di cui fanno parte ex esponenti della politica locale e persone vicine alle famiglie con bambini e ragazzi. Per il sodalizio, l'imminente chiusura della primaria Dante Alighieri (dove per il terzo anno sono mancate le condizioni per avviare la classe prima) costituisce «una grande perdita per un contesto paesano che era già in notevole difficoltà». L'analisi del sindaco reggente Andrea Nonis sulla scelta di puntare sul "polo unico" a Bagnarola, non ha convinto il comitato, che ritiene che «il plesso dovrà gestire una situazione difficile per il sovraccarico in termini di studenti, ma soprattutto per la mancanza di una mensa, che da diversi anni costringe gli alunni a consumare il pasto sul proprio banco». «Siamo sicuri che anche i cittadini di Bagnarola dichiarano dal comitato avrebbero preferito vedere i soldi investiti nella realizzazione di una nuova ala della scuola primaria Cicuto e di una mensa, così da accogliere in modo confortevole un numero di alunni in crescita, piuttosto che nella nuova sede della polizia municipale».
I SOLDI "SPRECATI"
Nel mirino del gruppo, infatti, c'è anche la cifra investita dal Comune per la realizzazione degli uffici dela polizia locale nell'ex delegazione di Bagnarola: 1 milione 200mila euro.
LE FUGHE
«Il borgo a poco a poco si sta svuotando commentano gli esponenti di Ridiamo vita a Sesto. La mancanza di servizi non solo non favorisce l'arrivo di nuovi abitanti, ma costringe anche gli attuali residenti a usufruire di servizi presenti nei comuni limitrofi, penalizzando le poche attività rimaste e indebolendo le relazioni sociali, vitali in paesi piccoli come il nostro». «Non intendiamo scaricare tutta la responsabilità di questa situazione sull'amministrazione è la conclusione, la quale certamente non può intervenire sulle scelte personali dei cittadini, ma rimane il fatto che una prospettiva, una direzione o una visione andavano date». Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino