ROVIGO - (R.Mer.) «Sono un uomo distrutto. Non riesco a capacitarmi di avere perso l'attività dove io e la mia famiglia abbiamo investito la nostra vita. Il...
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Daniele Zago, il proprietario del bar gelateria Le Fontane, non riesce ancora a capacitarsi di essere stato costretto a chiudere il suo chioschetto. Ieri Zago è tornato all'interno del bar, chiuso ormai da oltre un mese. «Sto cercando di vendere almeno le sedie - spiega l'esercente con amarezza mentre accatasta le sedie di plastica dove per tanti anni ha servito gelati e caffè all'ombra dei cedri di piazza Merlin - ci ricavo però talmente poco che mi conviene regalarle. Sono solo briciole, infatti, rispetto alla perdita economica che ho subito in seguito alla decisione del Comune di non rinnovarmi la concessione di occupazione del suolo pubblico».
Zago ricorda che «avevo costruito il chiosco completamente a mie spese, pagando addirittura il progetto al Comune. Inizialmente, infatti, era stata proprio l'amministrazione a proporci di trasformare il chioschetto di legno e l'edicola che si trovava ai lati dei giardinetti, in una struttura più grande, lavori che dovevano, secondo gli accordi iniziali, essere a spese del Comune. Alla fine ci hanno proposto di accollarci i costi in cambio di una concessione ventennale». Zago, da circa due mesi disoccupato, racconta, nel frattempo, di avere trovato un lavoretto provvisorio. «Per vivere - spiega - sono costretto ad alzarmi a mezzanotte per andare a lavorare in un forno. Grazie ai circa mille euro che guadagno, riesco a fare la spesa. Dopo una vita trascorsa come esercente della città, mi ritrovo infatti a mani vuote. Un'umiliazione che questa giunta non ha voluto risparmiarmi, nonostante l'onestà con cui ho portato avanti, per oltre venti anni, un'attività in centro storico»...
Il Gazzettino