Chioggia, dramma della solitudine: Antonello, 62 anni, muore in casa e non se ne accorge nessuno. È il quarto in un mese

Dramma della solitudine: Antonello, 62 anni, muore in casa e non se ne accorge nessuno. È il quarto in un mese
CHIOGGIA - L'hanno trovato nella sua abitazione, un appartamento delle "case Piperno", a Sottomarina: Antonello Chiereghin, 62 anni, era morto da qualche giorno....

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CHIOGGIA - L'hanno trovato nella sua abitazione, un appartamento delle "case Piperno", a Sottomarina: Antonello Chiereghin, 62 anni, era morto da qualche giorno. Qualcuno, forse la sorella Lidia, forse qualcun altro, aveva cercato di mettersi in contatto con lui e, non ricevendo risposta, aveva avvertito i soccorsi. Il personale del Suem ha trovato la porta chiusa e i vigili del fuoco hanno posato una scala per poter entrare dalla finestra. Sul posto anche i carabinieri. L'epilogo è stato quello più tragico: la constatazione di una morte in solitudine. Non si tratta né della prima, né dell'ultima di questo genere, ma quattro persone morte, da sole, nella loro abitazione, nell'arco di un mese, sono una sequenza che non può essere ignorata. Antonello Chiereghin, aveva un passato da culturista e una passione, che ancora conservava, per i cani. Le sue vicende personali lo avevano portato, progressivamente, a chiudersi in se stesso e diradare i rapporti. Anche Alfredo Giulio, 78 anni, trovato morto l'1 di aprile, nella sua abitazione a Borgo San Giovanni, viveva da solo. Era arrivato a Chioggia dalla Campania, aveva lavorato come infermiere professionale in ospedale ed era in pensione da anni. Non era sposato e conduceva una vita riservata. Pochi giorni prima, il 30 marzo, era morto anche Massimo Bonaldo, a soli 62 anni: una vita nell'ambiente della comunicazione, dello spettacolo e dello sport. Ma anche lui viveva solo e, anche a causa del suo lavoro di guardiano notturno, la sua assenza è stata notata dal fratello quando era, ormai, troppo tardi. E pure Sandro Schiavon, mancato il 5 marzo, era ben inserito in molteplici attività ma è morto da solo.

L'ASSESSORE

Un elemento, quello della "solitudine" che sembra accomunare tutte queste persone diverse per età, comportamenti, abitudini e partecipazione alla vita cittadina. «Sono rimasto anch'io colpito da questa serie di scomparse dice l'assessore alla Politiche sociali, Sandro Marangon non credo, però, si possa parlare di una nuova "emergenza" sociale, legata alla solitudine, piuttosto mi sembrano situazioni individuali che si riflettono nei comportamenti personali. Non possiamo conoscere tutti i casi di disagio e meno ancora tutte le situazioni di questo genere che possono sfociare in esiti negativi per la salute. Mi sento di dire, però, che chi conosce situazioni a rischio si può tranquillamente rivolgere ai servizi sociali che possono offrire aiuto o assistenza in molti modi. E anche un'occhiata in più, rivolta al vicino di casa, può servire».

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Il Gazzettino