Ricoperta piante fino al tetto: «Aiutateci a salvare la chiesetta di villa Tivan»

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MESTRE - A scatenare la polemica sulla pagina Facebook di Mestre MIA è stata qualche giorno fa la foto della chiesetta del parco di villa Tivan ricoperta di erba e piante fino al tetto. Anche questo è pericolante a causa delle tegole in stato di deperimento come la facciata di pietra bianca, ormai consunta. La domanda che si pongono i cittadini è quando e chi interverrà per ripristinare l'edificio del 700, dopo che la villa storica sul Terraglio era già stata restaurata. Questo non è l'unico tassello mancante, come sostiene l'associazione Parco Villa Tivan, nel percorso di riqualificazione avviato cinque anni fa. L'associazione nata il 1. aprile del 2016, oggi conta cinquanta associati soprattutto residenti, e cerca nuovi volontari. «Cinque anni fa l'area verde di villa Tivan era frequentata da tossicodipendenti e barboni. Avevo chiamato più volte la polizia e i carabinieri. Poi qualcuno ha divelto la recinzione a  protezione degli alberi secolari, portando via le panchine», racconta Maurizio Povolato, presidente dell'associazione. Lui stesso si è occupato di contattare Veritas per rimediare alla crescita dell'erba, e regolarmente una volta al mese una ditta viene a tagliarla. Oltre allo stato di degrado della chiesetta di proprietà del Demanio, Povolato ha segnalato al Comune anche la presenza di tavoli rotti, e ha proposto di spostare l'ingresso al parco, che ora avviene sul ciglio di via Terraglio nel parcheggio scambiatore accanto. «Siamo anche in attesa della delibera per l'erogazione dell'acqua all'interno del parco, anche se la mia paura è che ripristinando le tre fontanelle, queste potrebbero essere attrazione per delinquenti e barboni. Sarebbe preferibile un attacco unico», spiega Povolato. L'associazione negli anni ha organizzato molti eventi, tra cui diversi mercatini, e in collaborazione con Ciotole piene e pance felici dal 2017 le feste dedicate ai cani. Il connubio tra le due associazioni ha un importante scopo benefico, perché i fondi raccolti dagli eventi sono devoluti a persone e animali in difficoltà. Grandi quantità di indumenti, cibo e medicinali sono stati portati dai membri delle associazioni in dono ai terremotati dell'Abruzzo, del Molise, in Campania, negli ospedali pediatrici e in case-famiglie.

F.Spo. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino