Scandalo in chiesa: sfilata di moda e nozze simulate con finto prete. Il Patriarcato: «Profanazione»

Scandalo in chiesa: sfilata di moda e nozze simulate con finto prete. Il Patriarcato: «Profanazione»
VENEZIA - Ieri sera 15 marzo, nel corso della rassegna "Sposarsi a Venezia... con noi", c'è stata una sfilata di abiti da sposa nella chiesa consacrata...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
VENEZIA - Ieri sera 15 marzo, nel corso della rassegna "Sposarsi a Venezia... con noi", c'è stata una sfilata di abiti da sposa nella chiesa consacrata dell'Ospedaletto (Santa Maria dei derelitti) vicino all'ospedale Civile di Venezia. La cosa ha irritato molto l'Ire (istituto di assistenza agli anziani, proprietaria del luogo sacro) perché nopn erano stati informati della cosa dagli organizzatori, i quali avrebbero dovuto chiedere autorizzazione alla Curia per un utilizzo simile della chiesa. Alla sfilata c'era tanto di prete finto che ha simulato un matrimonio e, come si vede nelle foto, anche un rinfresco. 


Sulla vicenda è intervenuto ufficialmente il Patriarcato di Venezia: 
«La chiesa veneziana dell'Ospedaletto, di proprietà dell'Ire, non è sconsacrata, anche se da qualche anno non vi vengono più officiate celebrazioni liturgiche - precisa la nota del Patriarcato -  l’inaccettabile uso deliberatamente commerciale che ne è stato fatto nelle scorse ore, con l'intervento, oltretutto, di un finto sacerdote in vesti liturgiche nell’ambito di una sfilata di abiti da sposa, non risulta "consono" perché profondamente irrispettoso e gravemente lesivo della santità del luogo, nonché oltraggioso della fede e della sensibilità religiosa dei veneziani e della città, tanto da configurare un vero e proprio caso di profanazione; la Chiesa veneziana, amareggiata, disapprova e condanna quanto avvenuto nell'edificio sacro e si riserva di chiarirne le responsabilità».
  Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino