PADOVA - Trenta milioni di euro investiti in ricerca scientifica in oltre vent'anni: chi meglio della Città della Speranza può testimoniare l'impegno, la...
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La professoressa Antonella Viola, docente di Patologia generale al Dipartimento di Scienze biomediche all'Università di Padova, sottolinea come una terapia approvata scientificamente, prima di arrivare al letto del paziente, abbia superato innumerevoli verifiche di laboratorio: «La chemioterapia ha una tossicità associata ma è la terapia indubbiamente migliore, gli effetti collaterali il male minore. Quando parliamo invece di medicine alternative facciamo un salto nel vuoto - argomenta Viola -, rinunciamo a qualcosa che funziona di sicuro per abbracciare qualcosa che di sicuro non funzionerà. Nessuno ha interesse a tenere le persone malate: per un medico perdere un paziente è l'esperienza più tremenda, più devastante che ci sia. Così come per noi ricercatori riuscire a trovare qualcosa che funziona è una gioia incredibile, il sogno di tutta la nostra vita. Se l'acqua fresca funzionasse la useremmo, non c'è il minimo dubbio, ma così non è». Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino