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ROVIGO - Nuove superfici commerciali in città destinate alla grande distribuzione? No, grazie. Le associazioni di categoria, Confcommercio e Confesercenti, prendono le distanze dalla strada tracciata dall’amministrazione comunale che in vista della redazione della variante al Piano degli interventi che interessa il settore, ha pubblicato un avviso pubblico per raccogliere le manifestazioni di interesse da parte degli investitori intenzionati ad avviare delle attività riconducibili alle strutture di medie e grandi dimensioni, dai grandi supermercati ai centri commerciali. Lo scopo del Comune è quello «di determinare con precisione da un lato le esigenze progettuali dei singoli portatori di interesse e dall’altro il carico urbanistico supplementare indotto dalle rispettive potenzialità attrattive» in vista di uno sviluppo. Il tutto tenendo conto «delle medie e grandi strutture di vendita già insediate, per le quali si limita ad un riconoscimento delle superfici di vendita già autorizzate».
L’ALLARME
Insomma, l’ipotesi di vedere sorgere nuovi grandi supermercati, con superfici che superano i 1.500 metri quadri, e centri commerciali, seppur organizzati e regolamentati da una variante urbanistica, non è remota.
LA PROPOSTA
Dal canto suo, il vicepresidente di Confesercenti metropolitana Venezia Rovigo, Vittorio Ceccato, evidenzia che «stiamo riprendendo l’argomento di cui si era parlato già tempo fa, ma che poi, anche per via del Covid, era andato nel dimenticatoio. Ma non mi stupisce che ci sia richiesta di superfici da parte della media e grande distribuzione, perché il mercato è aperto e vi operano tanti player importanti secondo le logiche della libera concorrenza e dell’occupazione degli spazi».
Proprio per questo, secondo Ceccato, la palla è nelle mani della politica che dovrebbe intervenire con proposte concrete. «Prima di concedere nuove aree alla destinazione commerciale, sarebbe il caso di rivalutare le aree e i fabbricati dismessi già presenti che sono dei vuoti urbani che impoveriscono la città e la imbruttiscono. In altre città anche le grandi superfici distributive sono state realizzate in centro storico, attraverso forme di incoraggiamento. È una precisa scelta politica e amministrativa e anche a Rovigo si potrebbero fare degli interventi simili».
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Il Gazzettino