Il cementificio a Borsea non si farà, il Consiglio di Stato dà ragione al Comune capoluogo

Uno degli affollati incontro del comitato contro il cementificio a Borsea nel 2011
ROVIGO - “Borsea non è luogo per ospitare uno stabilimento industriale per la macinazione, miscelazione, frantumazione di leganti idraulici e carbonato di...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
ROVIGO - “Borsea non è luogo per ospitare uno stabilimento industriale per la macinazione, miscelazione, frantumazione di leganti idraulici e carbonato di calcio”.

Lo ha stabilito il Consiglio di Stato che ha dato ragione al Comune di Rovigo.
L'ente di Palazzo Nodari aveva promosso il ricorso al supremo organo amministrativo con il patrocinio dello studio dell’avvocato Gianluigi Ceruti.
Viene quindi confermato l'orientamento espresso dagli uffici comunali che, sulla base di quanto previsto nelle norme tecniche, non si poteva insediare alcun cementificio senza che sia provato il non aumento dell'inquinamento ambientale.
“Un risultato che ci riempie di soddisfazione – ha detto il sindaco Edoardo Gaffeo -. Merito della nostra avvocatura civica seguita dall'avvocato Ferruccio Lembo e dello studio dell'avvocato Ceruti. Il Consiglio di Stato ha accolto tesi, argomentazioni e richieste del Comune. Gli abitanti di Borsea e delle zone limitrofe possono stare tranquilli: non ci sarà alcun insediamento che possa provocare danni ambientali, per la tutela dei cittadini e il rispetto dell'ambiente”.
Al di là dell’importanza per le comunità interessate di Rovigo, Borsea, Bosaro e Pontecchio Polesine, come spiega l'avvocato Ceruti, la sentenza assume un valore nazionale segnalandosi, in particolare, per la definizione aggiornata e più incisiva del principio di precauzione recepito nell’ordinamento giuridico italiano.
Quando siano prospettati da fonte scientifica accreditata, rischi di danni anche solo possibili ed eventuali, le pubbliche amministrazioni e le autorità giudiziarie debbono intervenire con tutti i previsti provvedimenti amministrativi e giurisdizionali per salvaguardare l’incolumità delle persone e l’integrità del patrimonio culturale denegando autorizzazioni o dichiarandole illegittime.

La pronuncia ha già attratto l’interesse di più riviste scientifico-giuridiche che ne hanno già pubblicato il testo integrale o preannunciato note di commento.



  Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino