Centrodestra al bivio. Caso Padova, azzurri alla resa dei conti

Massimo Bitonci
Padova: la resa dei conti adesso è tutta in casa di Forza Italia. E non tanto per i due consiglieri comunali azzurri che sono andati dal notaio a firmare le dimissioni...

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Padova: la resa dei conti adesso è tutta in casa di Forza Italia. E non tanto per i due consiglieri comunali azzurri che sono andati dal notaio a firmare le dimissioni decretando la caduta del sindaco leghista Massimo Bitonci e il commissariamento del Comune che adesso andrà ad elezioni anticipate. La resa dei conti è ad alti livelli. Ossia: il coordinatore regionale azzurro Marco Marin ha avallato da solo la scelta delle dimissioni dei due consiglieri? L'ha fatto sottovalutando la portata della vicenda? O si è consultato con qualcuno ai piani alti del partito e ha avuto il via libera per far cadere Bitonci? Se quest'ultima ipotesi fosse vera - ma allora non si capirebbe l'appello al buon senso lanciato venerdì, poche ore prima delle firme notarili, dall'avvocato di Silvio Berlusconi, Niccolò Ghedini - Marin non verrebbe toccato e resterebbe al suo posto. A meno che, come dice il commissario cittadino dimissionario e già sostituito Simone Furlan, Marin davvero non sapesse nulla: «È stata una decisione nata e maturata a Padova, che ha avuto un'accelerazione dopo che l'assessore Saia è andato in Procura, il cui epilogo era comunque già scritto. Marin l'abbiamo informato a cose praticamente fatte, non gli è rimasto che prenderne atto», dice Furlan.

Ma non tutti, nel partito, pensano di chiudere la partita così facilmente. E in attesa di capire cosa deciderà Berlusconi (che ieri mattina ha visto i fedelissimi Niccolò Ghedini e Valentino Valentini, e il riferito di quel vertice è di  un Cav infastidito, peraltro per vari motivi), nel partito c'è chi pone pesanti interrogativi: «La vicenda padovana è stata solo sottovalutata o c'è stata malafede?».

A porre la domanda è Elena Donazzan, assessore regionale e unica esponente di Forza Italia nella giunta di Luca Zaia. Che svela un retroscena. «Sabato 5 novembre, una settimana prima che i due consiglieri comunali padovani andassero dal notaio a firmare le dimissioni facendo cadere la giunta di Padova, c'è stata una riunione del partito regionale, da più parti sollecitata, presenti gli stessi due consiglieri comunali e i due assessori. Oltre al coordinatore Marin e al commissario Furlan, c'eravamo io, i parlamentari Ghedini, Gardin, Milanato. Marin e Furlan hanno derubricato in fretta la vicenda padovana. Marin ha detto che era una questione locale e ha chiesto a tutti noi di uscire e di lasciare soli i padovani, concludendo che si troverà una soluzione quale che sia. Io ho fatto presente che l'unica soluzione possibile era trovare una ricomposizione con Bitonci, ho ricordato che Bitonci è presidente della Liga Veneta e che Padova è una città simbolo. Ha anche fatto presente che in base al manuale Cencelli, nella giunta di Padova a Forza Italia spetterebbero 1,8 assessori e ne avevamo tre, con quello di Grigoletto sospeso da luglio. Insomma le condizioni per trovare una ricomposizione c'erano. Adesso domando: c'è stata sottovalutazione o malafede?».

Non solo, perché indipendentemente da quel che farà il governatore Luca Zaia quando tornerà dal suo tour referendario in America Latina, per l'assessore Donazzan il problema politico rimane: «In Regione Veneto non ci sono tensioni. Il problema ce l'abbiamo noi di Forza Italia. Siamo noi che dobbiamo condannare quello che è successo nella Città del Santo. Come può Marin rappresentare Forza Italia dopo il caso Padova? Forza Italia deve trovare un altro interlocutore. Io non so se ci saranno ripercussioni in Regione, ma so che il territorio, i nostri sindaci, i nostri amministratori locali chiedono quello che il presidente Berlusconi ha disposto: sospensione in vista dell'espulsione dei due consiglieri comunali, rimozione di Furlan. Marin? Dovrebbe fare un passo indietro. Faccio fatica a vedere il segretario veneto della Lega, Da Re, che per discutere le alleanze alle prossime amministrative si siede al tavolo con Marin».


Ma l'alleanza con la Lega potrà essere recuperata? «Prima ancora dell'alleanza con la Lega dobbiamo recuperare la faccia con i nostri elettori - dice Donazzan - visto che a Padova abbiamo tradito il mandato elettorale». Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino