Scandalo Ater, l'ufficio casa trasferito nella sede della polizia locale: «E' più sicuro»

Il comando della Polizia locale di Treviso in via Castello d'Amore dove sarà trasferito l'ufficio casa
TREVISO - L’Ufficio casa ha lasciato la sede storica dei Servizi Sociali per approdare nella palazzina che ospita il comando della polizia locale: «Un scelta fatta per...

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TREVISO - L’Ufficio casa ha lasciato la sede storica dei Servizi Sociali per approdare nella palazzina che ospita il comando della polizia locale: «Un scelta fatta per garantire sicurezza e tranquillità», sottolinea il sindaco Mario Conte. Il trasloco è stato ultimato da qualche giorno: tutti i dipendenti hanno già preso possesso delle loro nuove scrivanie in via Castello d’Amore. E sono cambiate anche le modalità d’accesso per l’utenza: non sarà più ingresso libero, ma solo su prenotazione telefonica. La decisione arriva a pochi mesi di distanza dallo scandalo legato all’indagine condotta dai carabinieri relativa alla formulazione delle graduatorie per l’emergenza abitativa: l’ipotesi accusatoria è che le migliori posizioni venissero date in cambio di favori. Il dirigente Stefano Pivato e altri tre dipendenti comunali sono stati indagati e le indagini sono ancora in corso. Questo ha fatto salire ulteriormente la tensione e aumentare gli episodi di intolleranza da parte di una parte dell’utenza che si è avvicinata all’ufficio. Il sindaco Mario Conte però precisa: «La decisione in realtà è slegata dall’indagine in corso. L’avevamo già in mente da tempo proprio per ridare serenità ai dipendenti». Ciò non toglie che il cambio è radicale. Troppo spesso, negli ultimi mesi, l’Ufficio Casa è stato oggetto di intemperanze e violenze: «Ultimamente venivamo chiamati anche due-tre volte alla settimana per casi di persone che andavano in escandescenza negli uffici», confermano dal comando della Polizia locale. E proprio per dare un taglio a questa situazione il sindaco, assieme al comandante Andrea Gallo e all’assessore al Sociale Gloria Tessarolo, ha deciso per il trasloco. 


LO SCENARIO

Da anni ormai lo sportello che si occupa delle emergenze abitative e delle graduatorie per assegnare le case, era diventato la prima linea di uno scontro ad altissima tensione. Ogni giorno in via Cadore, laterale di viale Vittorio Veneto, arrivavano decine di persone con storie difficili, con mille problemi da risolvere. E qualcuno, troppo spesso, perdeva le staffe arrivando a minacciare i dipendenti, a prendere a calci porte e pareti. Spingendosi anche fino a minacciare di darsi fuoco per disperazione davanti a tutti. Episodi che causavano un trambusto non da poco con forze dell’ordine, Vigili del fuoco e Suem mobilitati con notevole dispiegamento do forze. Una situazione che ormai stava diventando insostenibile. Per mesi l’amministrazione comunale ha cercato una soluzione, fino a trovarla: portare tutti nella sede della polizia locale, luogo votato alla sicurezza e sempre presidiato, disciplinando le modalità d’accesso, che adesso sarà possibile solo su prenotazione. Il tutto per riportare un po’ calma in un settore costantemente al centro di una tempesta perfetta.


L’OBIETTIVO

«Considerati i tanti episodi - continua il sindaco - dove qualche cittadino ha manifestato in modo sbagliato le sue apprensioni scagliandosi contro arredi e dipendenti, abbiamo deciso di trovare un’altra soluzione. Trasferire l’ufficio nella sede della Polizia locale è, secondo noi, la scelta migliore: da un lato restituisce serenità ai dipendenti impegnati in un lavoro molto delicato, dall’altro tranquillizza anche gli utenti. In fin dei conti chi chiede aiuto per risolvere il problema di avere un’abitazione dove abitare con la propria famiglia in modo pacato ed educato, andare in via Cadore o al comando della Polizia locale, non cambia assolutamente niente. Cambia molto invece se qualcuno pensa di fare confusione o di tenere atteggiamenti discutibili: nella centrale della Polizia locale non sarà possibile». La decisione è stata presa dopo varie riflessioni: «Abbiamo analizzato bene la situazione - conferma il sindaco - e assieme al comandante Gallo e all’assessore Tessarolo, abbiamo convenuto che il trasloco fosse la scelta migliore per la tranquillità e la sicurezza di tutti».

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Il Gazzettino