«Case Ater: più del 50% assegnate a stranieri»: polemica sulla residenza

case Ater in via Boschetta a Pordenone
PORDENONE - In città e in provincia di Pordenone oltre il 50 per cento delle assegnazioni delle case Ater sono destinate agli stranieri. A dirlo Fratelli d'Italia....

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PORDENONE - In città e in provincia di Pordenone oltre il 50 per cento delle assegnazioni delle case Ater sono destinate agli stranieri. A dirlo Fratelli d'Italia. «Il coordinamento provinciale del partito di Pordenone esprime soddisfazione per la proposta di legge della riforma sulle case Ater, avanzata in Regione dai rappresentanti in Consiglio Claudio Giacomelli e Alessandro Basso, a testimonianza ancora una volta dell'attenzione che da sempre il partito riserva ai temi che toccano più da vicino i cittadini. Rispetto agli attuali 2 anni, Fratelli d'Italia ha proposto l'estensione a 5 anni di residenza in Friuli Venezia Giulia per poter accedere alle liste di assegnazione delle case Ater, percorso attuabile in base alla sentenza della Corte Costituzionale. Nel caso di stranieri, l'obbligo è di presentare un documento che attesti la non proprietà di beni immobili nel Paese di provenienza.


IL PORTAVOCE. «Finora oltre il 50% delle assegnazioni è stato dato a stranieri, che rappresentano meno del 20% della popolazione regionale - puntualizza il portavoce provinciale FdI Emanuele Loperfido - a scapito di quanti ambirebbero di diritto ad una casa popolare, ma continuano a vederla come un miraggio irraggiungibile a causa dei criteri, a nostro avviso discutibili, che di fatto li escludono. Si è quindi resa necessaria e prioritaria una rivisitazione dei criteri di ammissione alle graduatorie, anche per evitare concentrazioni massive di residenti stranieri in specifiche zone della città, che stanno assumendo i contorni di sacche di mancata integrazione. Una diffusione più equilibrata e capillare in tutto il territorio preverrebbe invece il crearsi di situazioni sociali a rischio».

È una battaglia avviata da anni e siamo gli unici che possiamo farlo con serietà e nei modi corretti», ha ricordato il capogruppo FdI in Consiglio Regionale, Claudio Giacomelli, spiegando durante l'incontro che la volontà è di arrivare a una proposta di legge già a settembre «partendo dalla cancellazione dell'autocertificazione sulla proprietà di altri beni. Servirà un documento ufficiale del consolato, ma è previsto in ogni caso l'istituto dell'impossibilità con riferimento ai Paesi ancora in guerra». 


IL CONSIGLIERE. Alessandro Basso ha poi sottolineato che «se una proposta di legge può arrivare sulle Ater, tenendo in considerazione gli Italiani, può arrivare solo da Fratelli d'Italia. Vogliamo dare un segnale di discontinuità rispetto al passato».  Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino