PORDENONE - In città e in provincia di Pordenone oltre il 50 per cento delle assegnazioni delle case Ater sono destinate agli stranieri. A dirlo Fratelli d'Italia....
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IL PORTAVOCE. «Finora oltre il 50% delle assegnazioni è stato dato a stranieri, che rappresentano meno del 20% della popolazione regionale - puntualizza il portavoce provinciale FdI Emanuele Loperfido - a scapito di quanti ambirebbero di diritto ad una casa popolare, ma continuano a vederla come un miraggio irraggiungibile a causa dei criteri, a nostro avviso discutibili, che di fatto li escludono. Si è quindi resa necessaria e prioritaria una rivisitazione dei criteri di ammissione alle graduatorie, anche per evitare concentrazioni massive di residenti stranieri in specifiche zone della città, che stanno assumendo i contorni di sacche di mancata integrazione. Una diffusione più equilibrata e capillare in tutto il territorio preverrebbe invece il crearsi di situazioni sociali a rischio».
È una battaglia avviata da anni e siamo gli unici che possiamo farlo con serietà e nei modi corretti», ha ricordato il capogruppo FdI in Consiglio Regionale, Claudio Giacomelli, spiegando durante l'incontro che la volontà è di arrivare a una proposta di legge già a settembre «partendo dalla cancellazione dell'autocertificazione sulla proprietà di altri beni. Servirà un documento ufficiale del consolato, ma è previsto in ogni caso l'istituto dell'impossibilità con riferimento ai Paesi ancora in guerra».
IL CONSIGLIERE. Alessandro Basso ha poi sottolineato che «se una proposta di legge può arrivare sulle Ater, tenendo in considerazione gli Italiani, può arrivare solo da Fratelli d'Italia. Vogliamo dare un segnale di discontinuità rispetto al passato». Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino