Belluno. Casa di riposo, bollette salite del 340 per cento: scatta la corsa all'aumento delle rette

La casa di riposo di Santo Stefano
SANTO STEFANO - Aumento contenuto per i circa sessanta ospiti del Centro di servizi per anziani “Giovanni Paolo II” di Santo Stefano. Almeno per ora, anche se...

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SANTO STEFANO - Aumento contenuto per i circa sessanta ospiti del Centro di servizi per anziani “Giovanni Paolo II” di Santo Stefano. Almeno per ora, anche se l'aria che tira è della provvisorietà. Dal primo ottobre le rette sono infatti aumentate di tre euro, pari ad un incremento mensile di 90 euro. Ma a situazione invariata, sul fronte della crisi energetica e del conseguente rincaro, non viene escluso un ulteriore aumento a carico delle utenze. “Non riusciamo a recuperare nemmeno l’intero costo dell’energia elettrica – afferma uno sconsolato presidente dell’Unione montana, che gestisce la struttura –. Siamo passati dalle consuete bollette mensili di 2.500 euro ad 8.500”.

Casa di riposo, bollette salite del 340 per cento

Quote che sono ultratriplicate e che l’ente di via Dante Alighieri deve sostenere. Per la precisione il rincaro è del 340 per cento. Secco. “Lo stiamo facendo con la cassa dell’Unione montana – continua Giancarlo Ianese – rimpinguata un po’ con i fondi che arrivano dai cinque Comuni del territorio. Ma con quanto abbiamo a disposizione riusciremo a far fronte ai costi ancora per poco”. Per le varie spese l’Um sta intervenendo con 150mila euro. Sul futuro, però, incombe un pesante punto interrogativo. Sta diventando, quindi, veramente difficile far quadrare il bilancio e coprire gli stratosferici costi per l’energia elettrica, la cui salita astronomica sembra non fermarsi. Una pesante realtà che si scontra con la necessità di garantire i servizi, in primis quelli alla persona bisognosa di supporto ed attenzione. Fortunatamente sul fronte del riscaldamento l’immobile della Casa di soggiorno viene rifornito con la rete di teleriscaldamento della centrale a biomasse di Medola, cui sono collegate le diverse utenze pubbliche del paese. Anche in questo caso, dopo il fisso stabilito fino a novembre, sono previsti degli aumenti, ma molto più contenuti rispetto ad altre fonti energetiche. “I costi saliti alle stelle – conclude Giancarlo Ianese – tosto o tardi rischiano di essere addebitati agli ospiti, la cui retta è comunque inferiore di 400/450 euro rispetto ad altre analoghe strutture”. Come riferisce il presidente dell’Unione montana del Comelico, il Cds “Giovanni Paolo II” prevede un pagamento mensile di 1.300 euro, incluso l’aumento scattato dieci giorni fa, a fronte dei 1.700 minimi richiesti altrove.

“Senza un intervento a favore delle nostre strutture – aveva affermato ancora alla fine di agosto Roberto Volpe, presidente dell'Uripa (Unione regionale istituzioni e iniziative pubbliche e private di assistenza) – ci troveremmo dinanzi al paradosso che le famiglie dovranno pagare gli aumenti di due salatissime bollette: quella della casa in cui vivono e quella della casa di riposo dove vive il loro genitore”. La Casa di soggiorno di Santo Stefano si prepara a tagliare i 34 anni di preziosa presenza sul territorio. Tanto è passato, infatti, da quel 15 dicembre del 1988, quando si aprirono le porte dell’importante struttura, grazie all’impegno dell’ente comunitario e a quello profuso dal personale. La sinergia di operatori, amministratori e volontari ha permesso di mettere al centro del percorso la persona e l’attenzione per i suoi bisogni. Così, nel tradizionale appuntamento dell’Epifania del 2016, è stata inaugurata ufficialmente la nuova area, con l’organizzazione degli spazi per “moduli”, vale a dire per piani anziché in modo unitario.

Oggi vi soggiornano circa sessanta ospiti, di cui per la maggior non autosufficienti. Con la puntuale ristrutturazione, voluta dall’Unione montana, per venire incontro alle esigenze determinate dal nuovo rapporto fra autosufficienti e non, ogni livello è diventato indipendente, con aree per la degenza e spazi polifunzionali adibiti a soggiorno, animazione e ristorazione. Gli ospiti, raccolti in gruppi più ristretti, possono quindi svolgere le varie attività senza dover scendere e salire dai vari piani a quello terra, affidandosi ad un servizio migliore e ad una qualità di assistenza più elevata. 

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Il Gazzettino