Caro energia, la Cartiera chiude il ciclo continuo: 44 operai restano a casa

Caro energia, la Cartiera chiude il ciclo continuo: 44 operai restano a casa
CORDENONS - Prime difficoltà per il settore della carta legate all'aumento dei costi dell'energia e per la contrazione degli ordinativi registrata in...

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CORDENONS - Prime difficoltà per il settore della carta legate all'aumento dei costi dell'energia e per la contrazione degli ordinativi registrata in quest'ultimo periodo. Alla storica cartiera di Cordenons ciò comporterà «la chiusura già a fine mese del ciclo continuo che era partito solo all'inizio dell'anno» segnala il sindacalista Antonio Albino della Cgil. Tradotto, parliamo di 44 contratti a tempo determinato che non verranno rinnovati, su una forza lavoro totale di 234 dipendenti. «Mesi fa i somministrati erano in tutto una sessantina, 16 sono stati assorbiti dall'azienda per sostituire pensionamenti ed uscite».


IL CASO
Il buon inizio del 2022 porta a un finale d'anno con segnali di difficoltà e la chiusura della produzione a ciclo continuo legata soprattutto ad una flessione degli ordinativi. «Del 20%, secondo quanto comunicato alle Rsu, mentre a detta dell'azienda la cartiera non avrebbe risentito particolarmente del caro energia». Vedendo quanto accade in altre industrie di questo settore, in effetti sembra di poter dire che al momento la storica realtà cordenonese regga il non facile momento economico. Nel triestino, ad esempio, ci sono cartiere con impianti totalmente fermi e operai in cassa integrazione. «Nel nostro caso, c'è preoccupazione per le oltre 40 famiglie interessate dal mancato rinnovo, anche perché si tratta di figure specializzate, tanti sono giovani con il patentino per il muletto, o capaci di manovrare il carro ponte». Figure che, questa è la speranza, potrebbero trovare presto un nuovo collocamento in un mondo lavorativo che è alla ricerca di operai specializzati.


IL PROFILO


Inserita nel Gruppo Fedrigoni, quella che oggi si chiama MyCordenons da lavoro a 184 dipendenti, per un fatturato che supera i 90 milioni di euro l'anno. Ne è da poco scomparso il direttore Giorgio Monacelli che l'aveva guidata per ben 38 anni, dal 1984. Da qualche tempo sono tesi i rapporti sindacali: «Siamo nella procedura di raffreddamento» sono le uniche parole di Massimo Albanesi della Fim Cisl regionale. Anche lui però poi riflette a voce alta sul personale che «si è perso tempo a formare e che rischia di andar perduto». La procedura di raffreddamento è invece un momento di trattativa che ha lo scopo di portare le parti ad un tavolo e a parlarsi. «Chiediamo di poter svolgere assemblee sindacali durante l'orario di lavoro e in regime di fermo impianti» dunque retribuite, commenta Antonio Albino della Cgil che aggiunge: «ma l'azienda finora non ha voluto concordarle con noi».

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Il Gazzettino