Mazzette da aspiranti mamme: ex primario, condanna definitiva

Mazzette da aspiranti mamme: ex primario, condanna definitiva
PIEVE DI CADORE - Si spalancano le porte del carcere per il dottor Carlo Cetera, già primario del centro di procreazione assistita di Pieve di Cadore. La Cassazione, dopo...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
PIEVE DI CADORE - Si spalancano le porte del carcere per il dottor Carlo Cetera, già primario del centro di procreazione assistita di Pieve di Cadore. La Cassazione, dopo l’udienza che c’è stata il 23 gennaio scorso a Roma, ha confermato la pena sentenziata in Appello, “aggiustandola” solo di un paio di mesi, per un episodio che si è prescritto. La condanna definitiva per il ginecologo di Cittadella (Pd) che chiedeva mazzette alle pazienti, è quindi di 4 anni, 4 mesi e 25 giorni di reclusione, con pena accessoria temporanea. La Suprema Corte ha anche riconosciuto il danno di immagine alla Usl 1 Dolomiti, costituita parte civile con l’avvocato Salvatore Frattallone, e ha confermato la provvisionale di 50mila euro da versare all’azienda sanitaria. Cetera farà 70 anni tra pochi giorni (è nato il 13 giugno 1949), potrebbe chiedere l’affidamento in prova per evitare il carcere. Impossibile avere un  commento dal suo legale, l’avvocato Emanuele Fragasso di Padova, che contattato telefonicamente si è, nervosamente rifiutato di rispondere alle domande. Per i dettagli e le motivazioni bisognerà attendere la pubblicazione della sentenza, che è stata depositata solo nelle scorse settimane. C’è stato un ritardo a causa di un errore materiale da correggere. 

IL CASO

Cetera finì nei guai per aver chiesto soldi ad alcune pazienti che si rivolsero al Centro di procreazione assistita dell’ospedale di Pieve di Cadore di cui lui fu primario fino al novembre 2011. “Mazzette”, grazie alle quali avrebbe fatto saltare alle pazienti le lunghe liste d’attesa del servizio pubblico per sottoporsi alle procedure mediche per avere un figlio. Finì in manette il 19 dicembre 2011 e poi a processo in Tribunale a Belluno. Il reato iniziale di concussione venne derubricato in induzione indebita (articolo 319 quater introdotto nel 2012, dallo smembramento del delitto di concussione). Il 17 settembre 2016 venne condannato a 5 anni e mezzo. C’era anche un coimputato il titolare della ditta Sismer di Bologna, società che forniva al Centro di Pieve know how, un medico specializzato e due biologhe. Uscì dal processo dopo essere stato assolto con formula piena in primo grado. Il 14 dicembre 2017 l’impianto accusatorio a carico di Cetera venne confermato anche in secondo grado, ma la pena venne ridotta a 4 anni 6 mesi e 10 giorni. Ma la Corte veneziana, per la prima volta, riconobbe anche il danno di immagine della Usl, poi confermato dalla Cassazione. L’azienda sanitaria che aveva chiesto un danno milionario, potrebbe ora decidere di avvicare una causa civile contro l’ex primario. Ma è già in corso una esecuzione immobiliare sulla casa del ginecologo, e andrà quindi valutato bene come procedere.  Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino