Campalto. Ai domiciliari, aveva organizzato un'attività di spaccio "da asporto"

Campalto. Ai domiciliari, aveva organizzato un'attività di spaccio "da asporto"
CAMPALTO (VENEZIA) - I Carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Mestre hanno arrestato nello scorso pomeriggio per possesso ai fini di spaccio di sostanze...

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CAMPALTO (VENEZIA) - I Carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Mestre hanno arrestato nello scorso pomeriggio per possesso ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti T.G., classe 1980, residente a Campalto, già noto alle forze dell’ordine per precedenti reati contro il patrimonio e che, per tale ragione, si trovava ristretto in regime di detenzione domiciliare.


Nonostante il rapporto con la legge fosse già “burrascoso” l’uomo, vistosi impossibilitato ad uscire per la detenzione cui era sottoposto, ha pensato bene di procurarsi il sostentamento vitale mettendo su una florida attività di spaccio “da asporto” direttamente a casa.

I Carabinieri, insospettiti dal via vai di giovani attorno alla casa, alcuni riconosciuti quali assuntori di sostanze stupefacenti, hanno così intrapreso prima un’attenta attività info-operativa e successivamente, con la collaborazione anche della  collaudatissima unità cinofila della Polizia Locale della città Metropolitana di Venezia, sono passati alla fase esecutiva culminata ieri con la perquisizione domiciliare “a sorpresa” nel corso della quale, ben occultati all’interno dell’abitazione, saltavano fuori 400 grammi di Marijuana e 500 di Hashish, belle e pronte per lo spaccio, poiché veniva rinvenuto anche tutto il materiale necessario al confezionamento delle dosi e soprattutto ben 4.000 euro in banconote di piccolo taglio, tenute in una busta, che per un “disoccupato” non trovano alcuna giustificazione se non quello della fiorente e redditizia attività di spaccio posta in essere. Tutto  è stato sequestrato.

L’uomo pertanto, sospettato di essere il punto focale di una rete di spaccio locale che riforniva soprattutto giovani alla ricerca di uno svago “sopra le righe”, veniva dichiarato in stato di arresto per possesso ai fini di spaccio di stupefacenti e posto a disposizione del Magistrato per la celebrazione del processo per direttissima. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino