Venezia. Il camionista con il tir di Mussolini, il sindaco Brugnaro: «Uno scemotto. Fatto grave, solidarietà alla comunità ebraica»

VENEZIA - «Uno scemotto che viaggia da dieci anni su quel camion». Così si è espresso il sindaco Luigi Brugnaro, intervenuto ieri a sorpresa e cogliendo...

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VENEZIA - «Uno scemotto che viaggia da dieci anni su quel camion». Così si è espresso il sindaco Luigi Brugnaro, intervenuto ieri a sorpresa e cogliendo l'occasione per anticipare gli auguri natalizi in Consiglio comunale, ritornando sull'episodio che tanto ha fatto discutere in città, riguardante l'autoarticolato, nero e lucido, che riportava sui due lati l'effige di Mussolini.

Sul davanti la scritta il duce, il mezzo ha attraversato martedì scorso il Canal Grande su un pontone galleggiante, attraccando di fronte all'hotel Bauer, chiuso per restauri, da cui avrebbe dovuto trasportare via oggetti d'arredamento per permettere i lavori. «Massima condanna per il gesto ha stigmatizzato il primo cittadino -. Il tir era stato caricato su una chiatta alle 5 del mattino e nessuno si era accorto di nulla. L'abbiamo identificato e abbiamo detto al conducente qualche parolina. Il fatto è grave e tengo a rivolgere tutta la mia solidarietà alla comunità ebraica e a quelle persone che hanno perso la vita in un determinato periodo storico. Episodi come questo non devono più verificarsi». Una condanna ferma, arrivata puntuale dopo che molti esponenti dell'opposizione avevano richiesto espressamente una presa di posizione chiara, da parte del sindaco, sull'episodio.

«Soggetti del genere (con riferimento al camionista in questione, ndr) purtroppo ce ne sono ancora in giro. Io resto un garantista, comunque questi sono fatti che avranno delle rilevanze a livello penale». Non è mancato poi un anche accenno alla vicenda della 29enne, originaria del Bangladesh e residente a Mestre, aggredita nei giorni scorsi a Marghera con calci e pugni da una abitante del quartiere della Cita, perché colpevole di indossare il niqab. «Ho incontrato il presidente della comunità islamica e del Bangladesh per l'aggressione avvenuta», ha riferito il sindaco. E le sue parole sono state seguite da un applauso di approvazione da parte dei consiglieri presenti a Ca' Farsetti. Applauso che tuttavia ha voluto smorzare sottolineando come mosse di questo tipo non possano che essere dovute di fronte a fatti gravi come quello registrato.


 

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Il Gazzettino