Profugo kosovaro giocava nei dilettanti Adesso è nella nazionale albanese

L'attaccante Azdren Llullaku in dribbling
PORDENONE - Dal ruolo di giovane profugo kosovaro a quello di calciatore professionista. «Sarei andato al Pordenone, mi avevano contattato. Solo che poi...». La vita di Azdren...

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PORDENONE - Dal ruolo di giovane profugo kosovaro a quello di calciatore professionista. «Sarei andato al Pordenone, mi avevano contattato. Solo che poi...». La vita di Azdren Llullaku, classe 1988, ha svoltato ormai troppe volte per mettersi a contarle. La prima a 12 anni, quando con un gommone scappa dal Kosovo. Arriva a Tarzo, nel Trevisano, via Germania. Il pallone c'è già. Le giovanili al Conegliano, poi il Vallata, in Terza. Lì lo scopre Denis Fiorin, oggi ds della Sacilese, che lo porta al Conegliano in Eccellenza.




Non è più un profugo di guerra, ma un calciatore vero. Passa alla Sacilese. Poi Sudtirol, Domegliara, Tamai (22 gol in 9 mesi) e SandonàJesolo, fino all'estate in cui la sua vita gira di nuovo. «Mi vuole il Pordenone - ricorda - e io ci sto quasi per andare. Il progetto è buono, mi piace. Però mi arriva una telefonata: mi chiamano a un provino in Romania».



Oggi gioca per la seconda stagione di fila al Gas Metan Medias, nella serie A romena, con altri due anni di contratto. Non solo: è stato convocato nella Nazionale albanese, dal momento che la sua terra d'origine non ha ancora una Rappresentativa ufficiale. Il futuro? "Giocare in serie C con i neroverdi del Noncello: perché no?", ipotizza. Intanto che il Pordenone aspetti pure, lui punta all'Europeo 2016.



Il servizio sull'edizione del Gazzettino di Pordenone di giovedì 30 Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino