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TREVISO - L’euforia e la gioia per la vittoria della Nazionale sono state incontenibili. Rimasti col fiato sospeso fino all’ultimo calcio di rigore dell’Italia, i trevigiani martedì sera si sono riversati nelle piazze e nelle strade dando il via ai festeggiamenti. Inevitabili, sia durante la partita davanti ai maxi schermi, sia al fischio finale, gli assembramenti di migliaia di persone, per lo più ragazzi, che si sono riversati in piazza dei Signori e, in particolare, al Duomo, dove fumogeni, cori e caroselli hanno dato inizio alla nottata di baldoria. Scene che si sono replicate anche negli altri comuni della Marca, da Castelfranco a Mogliano, da Montebelluna a Conegliano, che non possono che destare preoccupazione vista la necessità di evitare, soprattutto in vista dell’autunno, eventuali contagi e focolai da coronavirus. «Ho visto una situazione oggettivamente preoccupante - sottolinea il prefetto di Treviso Maria Rosaria Laganà -. È vero che i festeggiamenti sono stati all’aperto, ma specie in piazza dei Signori, non è possibile vedere centinaia di persone assembrate sotto i portici e nei plateatici. Le distanze vanno comunque mantenute, altrimenti rischiamo di tornare alla situazione dei mesi scorsi».
IL VERTICE
Questa mattina il prefetto ha convocato un tavolo sicurezza proprio in vista della finale di domenica prossima.
I LOCALI
I gestori dei locali si stanno già attrezzando per la finalissimi di domenica. Al Botegon di Porta San Tomaso, dove sono stati allestiti due schermi da 70 pollici per i clienti, è stato deciso di raddoppiare il servizio di sicurezza. «Dai due dell’altra sera passeremo a 4 steward - spiega Alessandro Arboit -. Lo facciamo per scrupolo visto che tra i tavoli non ci sono stati problemi. I festeggiamenti successivi, in piazza, sono però inevitabili. Alla fine, si tratta di scene di socialità, di persone che vogliono tornare a condividere la loro felicità per un bel momento di inclusione». «È impensabile pensare di bloccare e controllare dall’inizio alla fine la festa dei tifosi azzurri- aggiunge Luca Marton del “Signore & Signori” -, per di più durante la finale che ci sarà domenica. Proprio per questo noi non ci doteremo di un servizio di sicurezza esterna, ma limiteremo gli ingressi al locale solo a coloro che prenoteranno la cena con visione della partita. Martedì sera abbiamo subito anche alcuni danni alle piante del plateatico, ma alla fine l’importante è stare insieme nel rispetto di tutti».
I DANNEGGIAMENTI
Disordini che, invece, hanno portato l’Osteria Bastian, in Fonderia, a rinunciare al maxischermo con palco in previsione anche per la finale: «A causa di una decina di facinorosi che, al fischio finale di Italia-Spagna, hanno rovesciato e danneggiato dei cassonetti ed un bagno chimico, abbiamo deciso di non riproporre l’evento domenica sera – afferma amareggiato il titolare Claudio Piol – Ci eravamo organizzati per bene per la semifinale, preparando il tutto in poche ore e portando in zona quasi 500 persone. Dispiace quindi che pochi incivili vadano a danneggiare i festeggiamenti di tanti».
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Il Gazzettino