Calcio. Cittadella, scanisce il sogno della A. La rabbia dei granata: «Errori dell'arbitro»

Calcio. Cittadella, scanisce il sogno della A. La rabbia dei granata: «Errori dell'arbitro»
CITTADELLA - Ad un passo dal paradiso. Ancora una volta il Cittadella è andato a sbattere sul muro del Bentegodi di Verona, versando lacrime amare e urlando la propria...

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CITTADELLA - Ad un passo dal paradiso. Ancora una volta il Cittadella è andato a sbattere sul muro del Bentegodi di Verona, versando lacrime amare e urlando la propria rabbia nei confronti della direzione dell'arbitro. «Mi spiace aver giocato per mezz'ora in inferiorità numerica, perché nella ripresa eravamo partiti molto bene - le parole del tecnico granata -. Siamo arrivati ad un passo da una grande impresa. Faccio un vero applauso a tutta la gente di Cittadella che è venuta a Verona per sostenerci e alla mia squadra che ha messo in campo tutto quello che poteva dare». 

 
LA RIMONTALa squadra di casa in campionato soltanto in tre occasioni aveva vinto nello stadio amico con due o più gol di scarto: è quello che doveva fare anche questa volta contro il Cittadella per ribaltare la sconfitta dell'andata, e ci è riuscito nella serata più importante, quella che è valsa la promozione in serie A. I granata, del resto, al Bentegodi non segnavano dal 2012, e soltanto in due occasioni sono riusciti a portare a casa punti. Sembrava fosse scritto che doveva essere la partita del Verona, perché tutto ha girato per verso giusto, con il gol nel primo tempo, la superiorità numerica dopo un quarto d'ora della ripresa per l'espulsione di Parosi, il raddoppio di Di Carmine (uno degli ex della partita) e addirittura il doppio uomo in più in campo dopo il secondo giallo di Proia. Il 3-0 di Laribi non è stato che il suggello a una serata da incorniciare. Il Cittadella semplicemente non è stato...il Cittadella.
Troppo contratto. Si è visto poco del gioco, del piglio vincente che tante volte ha contraddistinto la stagione, eppure i giocatori all'arrivo al Bentegodi sembravano concentratissimi, magari tesi considerata l'importanza della posta in palio. Che potesse essere invece una serata storta per i colori granata lo si è intuito prima di cominciare, perché Ghiringhelli, il terzino destro annunciato nell'undici iniziale, ha avuto un problema nel riscaldamento pre-gara e ha lasciato il posto a Parodi, già impiegato nella finale di andata.
BORDO CAMPOAglietti a bordo campo è agitatissimo, si sbraccia di continuo fin dai minuti iniziali, del resto il suo Verona deve vincere e con due gol di scarto, è molto più composto invece Venturato, che resta nei pressi della sua panchina. 
Il Verona sblocca il risultato a metà del primo tempo, ed è allora che l'allenatore granata impartisce i primi dettami: si gira verso i suoi in panchina e con le mani fa segno di restare calmi. La squadra è troppo schiacciata nella propria metà campo, così l'allenatore indica ai giocatori di alzarsi. Adesso la tensione la scorgi chiaramente sul volto del tecnico. La ripresa è stata tutta una sofferenza. Due espulsioni dei suoi, due gol del Verona che hanno infranto i sogni del Cittadella.

TENSIONEC'è stata tensione nel dopo partita tra i protagonisti, dove è voltata qualche parola grossa tra l'allenatore Aglietti e lo staff del Cittadella. Il tecnico gialloblu avrebbe detto «State rosicando», mentre i granata hanno risposto con «Dovete avere rispetto». Il Cittadella si è poi lamentato nei confronti dell'arbitraggio, troppo permissivo nei confronti del Verona e invece severissimo verso la squadra granata, che ha finito la partita in nove uomini a causa di due espulsioni. 
Simone Prai Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino