REGGIO CALABRIA/TREVISO - Uno spot choccante dei Comuni della Locride per promuovere il turismo al Sud a dispetto del Nord, dove andare in vacanza, a parere dei Comuni...
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese
oppure
1€ al mese per 3 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
Il claim della campagna è «Riviera dei Gelsomini - La Calabria da scoprire»: la costa Ionica, zona balneare tra le più belle d'Italia ma fra le meno conosciute. Lo spot di 2 minuti esordisce con alcune immagini delle spiagge del Nord Italia come Jesolo, Rimini o Rapallo, affollatissime anche in queste ore e «dove il distanziamento sociale è una chimera» scandisce implacabile il sottotesto.
GUARDA
Poi le immagini sfumano sul Sud: spiagge sterminate e mozzafiato della Locride, di Africo, di Bianco, di Caraffa del Bianco, di Locri, di Siderno per non parlare dell'Aspromonte incontaminato e selvaggio, dove primeggia San Luca borgo che ha dato i natali a Corrado Alvaro. Nello spot viene celebrata la cultura dell'accoglienza meridionale e la possibilità di trascorrere una vacanza sicura.
LA DURA REPLICA
"Vergogna, vergogna, vergogna. Non c'è altro commento per questa campagna pubblicitaria che non ha il minimo rispetto di quando successo al Nord in questi mesi e che ha visto morire medici, infermieri, farmacisti ed in alcuni casi anche sindaci che sono stati fino all'ultimo minuto in trincea a fianco dei cittadini. Chi oggi lancia questo spot lucra anche su questo e non porta alcun rispetto per il territorio e per le comunità" così il Presidente di Anci Veneto e sindaco di Treviso, Mario Conte, commenta così lo spot dell'associazione dei Comuni della Locride che utilizza lo slogan »venite in vacanza da noi, al Nord ci si ammala citando tra gli altri anche Jesolo.
Il presidente di Anci Veneto si augura «che la campagna sia ritirata e si chiede scusa al più presto non solo ai Comuni del Nord, ma anche a tutti i ristoratori e operatori turistici che stanno cercando di salvare le loro attività - conclude -. Dietro queste persone ci sono famiglie, giovani e tanti lavoratori che spesso arrivano proprio da quei luoghi che oggi compiono un attacco vile e vergognoso per chi è stato vittima del virus».
Il Gazzettino