Busitalia, i sindacati: «Bagni sporchi, indecenti, al capolinea»

Protesta sindacale per i bagni al capolinea degli autobus
PADOVA - Bagni indecenti ai capolinea degli autobus, scatta la polemica dei sindacati. E’ ancora braccio di ferro tra Adl cobas e Busitalia Veneto. Questa volta il sindacato...

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PADOVA - Bagni indecenti ai capolinea degli autobus, scatta la polemica dei sindacati. E’ ancora braccio di ferro tra Adl cobas e Busitalia Veneto. Questa volta il sindacato di base spara ad alzo zero contro la gestione dei servizi igienici messi a disposizione degli autisti in prossimità dei capolinea degli autobus che, soprattutto nei comuni della provincia, si trovano in luoghi molto lontani dai centri abitati e dei pubblici esercizi. «Siamo veramente all’indecenza – tuona Stefano Pieretti di Adl –. In teoria, la ditta che fornisce i bagni chimici dovrebbe occuparsi anche della loro igienizzazione. In pratica, per giorni e giorni, questi servizi igienici vengono abbandonati a loro stessi. Le conseguenze sono facilmente immaginabili». «In molti casi, a causa delle loro condizioni, questi bagni sono inutilizzabili – rincara la dose il sindacalista di base – . A rendere più grave il tutto c’è il fatto che molti autisti sono donne che, più degli uomini, hanno bisogno di servizi igenici puliti e decorosi».

«Mi chiedo che cosa aspettino i vertici di Busitalia ad intervenire – dice ancora Pieretti –. Qui si tratta solamente di aver un po’ di rispetto per i lavoratori, nulla di più». Non solo bagni sporchi, però. La settimana scorsa, infatti, Pieretti ha puntato il dito anche contro i premi che verranno distribuiti ai dipendenti dell’azienda. «Anche quest’anno i premi di produzione di Busitalia sono discriminatori per i lavoratori», ha tuonato il sindacalista. «Abbiamo letto che l’azienda ha stanziato 558.500 euro, vale a dire che per i circa 950 dipendenti veneti ci sarebbero a disposizione circa 587 euro pro capite per i premi – ha rincarato la dose -. Per la cronaca, quando si parla di costo lordo per dipendente si comprende tutto, cioè si comprendono anche i costi aziendali, quindi alla fine il netto che eventualmente, se si soddisfano i vari parametri previsti all’interno dell’accordo, arriverà nelle tasche dei lavoratori non è certamente una cifra importante». 
«I lavoratori, poi, devono fare ancora i conti con dei i parametri assurdi che vedono un premio pari a zero se si superano i 28 giorni di malattia, o il 50% del premio in caso di certificati ospedalieri che consentano di arrivare a 58 giorni – ha concluso -. Come se non bastasse, Busitalia annuncia che 85.000 euro verranno distribuiti solo se verranno ridotti gli infortuni del 2%. Altri 75.000 euro saranno disponibili solo nel caso in cui si resti sotto quota 500.000 euro per i costi relativi ai danni per sinistri». Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino