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VENEZIA - Per alcuni giorni avrebbe cercato di adescare una bambina via chat. Quando poi gli agenti della Polizia postale sono andati a perquisirlo, gli hanno trovato vario materiale pedopornografico. Per questo un 35enne di Burano è stato arrestato. Ieri l'uomo è comparso davanti al giudice per le indagini preliminari di Venezia, Alessandro Gualtieri, che ha convalidato l'arresto. Difeso dalle avvocatesse Antonia Mazzola e Margot Saetta, l'uomo si è avvalso della facoltà di non rispondere. La Procura aveva chiesto che restasse in carcere, ma il giudice ha ritenuto sufficiente la misura degli arresti domiciliari. Anche perché il 35enne è incensurato.
TRA ROMA E BURANO
Un'altra vicenda di pedopornografia legata al mondo dei social e agli adescamenti in rete di cui possono cadere vittime i minori.
LA PERQUISIZIONE
Alla vista degli agenti, l'uomo ha consegnato il materiale pedopornografico che conservava. Foto e video. A quel punto è scattato l'arresto in flagranza per detenzione di materiale pedopornografico. Un reato commesso in laguna, per cui è competente la Procura di Venezia, che ha aperto un secondo fascicolo a carico del 35enne. Nell'immediatezza l'uomo è stato messo agli arresti domiciliari, confermati ieri dal giudice per le indagini preliminari. Ora le indagini proseguono e si concentrano sull'esame del materiale sequestrato a casa dell'uomo.
R. Br.
Il Gazzettino