MESTRE - All’inizio venivano accettati in ogni esercizio pubblico e supermercato. A poco a poco, però, sono diventati “carta straccia”, visto che bar,...
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Il problema ha cominciato a concretizzarsi a febbraio, con l’emissione dei buoni pasto, ma con il tempo si è fatto sempre più grave, come segnalato all’Adico da un dipendente dell’Ulss, Simone Scaggiante, il quale si è rivolto all’associazione per chiedere l’assistenza dell’ufficio legale.
A questo punto, come spiega Carlo Garofolini, presidente dell’Adico, valuteremo con il nostro ufficio legale un possibile intervento perché non si può pensare che questi lavoratori continuino a pagarsi il pranzo quando hanno diritto al buono. Ora analizzeremo bene la situazione per poi scrivere alla società che emette quei tagliandi e chiedere spiegazioni. Naturalmente – continua Garofolini – se non si trova una soluzioni in tempi molto rapidi, chiederemo agli Enti che utilizzano questi buoni, di cambiarli oppure, lo diciamo in modo provocatorio, di mettere nelle busta paga quei 4 euro che l’azienda paga per i tagliandi da 5,16 euro”. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino