Divise naziste ad accogliere i visitatori del bunker di Kesselring, il sindaco: «Storia, non apologia, un'esperienza unica»

Una zona visitalile del bunker (foto da bunker-recoaro.it)
RECOARO TERME - La rievocazione del comando nazista a Recoaro, che ha visto il governatore Luca Zaia prendere le distanze da un post pubblicato sulla sua pagina facebook...

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RECOARO TERME - La rievocazione del comando nazista a Recoaro, che ha visto il governatore Luca Zaia prendere le distanze da un post pubblicato sulla sua pagina facebook ufficiale istituzionale e curato, ha spiegato, non da lui e neanche dal suo ufficio stampa, ma da uno staff incaricato: il post rilanciava, anche per motivi turistici e promozionali, l'iniziativa del recupero del bunker di Kesselring a Recoaro attivo sul finire della seconda guerra mondiale, tra l'altro un patrimonio immobiliare della Regione, dove fu operativo il comando tedesco. Ma la precisione un po' troppo nazista della rievocazione, con i visitatori guidati da accompagnatori in divisa tedesca dell'epoca, aveva fatto storcere il naso all'Anpi e ad altri che avevano vivacemente contestato l'operazione ritenuta ai confini dell'apologia e della nostalgia. Zaia ha comunque ordinato la cancellazione del post.

«Non siamo culla dei nostalgici»

Ora l'amministrazione comunale recoarese interviene nella polemica innescatasi ieri, giusto l'8 settembre, dopo alcuni post diffusi in rete e riguardanti il percorso di visita al bunker Kesselring, «struttura in carico alla Regione Veneto attraverso il gestore individuato con apposito bando di gara - e sulla quale - il Comune di Recoaro Terme non ha alcun titolo».  «Chi in questi giorni ha voluto dipingere Recoaro Terme come nuova culla dei nostalgici - ha commentato il sindaco, Armando Cunegato - non si è preso la briga di capire la reale offerta presentata. Come molti esperti in campo turistico potranno confermare, oggi il mercato chiede sempre più esperienze uniche, non standardizzate, tra cui rientrano anche le visite guidate con moderni strumenti digitali o la presenza di figuranti e ricostruzioni storiche. Anche a Recoaroquesto succede, con grande apprezzamento dei visitatori che vedono volontari vestiti da soldati tedeschi, da americani o da personale della Croce Rossa».

«Un percorso storico»

«L'intento è di immergere il visitatore nella storia, una storia di guerra, di occupazione e di Resistenza - prosegue Cunegato -. Per questo nel percorso di visita ampio spazio è dato al racconto delle vicende che hanno chiesto al territorio recoarese un triste pegno in vite umane, vittime dei rastrellamenti, dei combattimenti tra partigiani e occupanti, dei bombardamenti a cui il paese è stato sottoposto nell'ultimo periodo di guerra. Lungi da noi, pertanto, rievocare episodi riconducibili a fenomeni di apologia. Lo sforzo compiuto dall'Associazione Bunker, che mi preme ringraziare e tutelare per la sua grande competenza, è quello invece rivolto alla memoria di alcune pagine tristi ma fondamentali della storia recoarese e mondiale».

«Solo danni a Recoaro»

«Le accuse strumentali e le diffamazioni che si sono susseguite in queste ultime ore - ha proseguito il consigliere con delega al turismo, Paolo Asnicar - non fanno altro che creare un immenso danno d'immagine a Recoaro Terme e alla sua comunità, effetto solo dell'estrema superficialità con cui si affrontano azioni preziose nel campo della promozione turistica e territoriale. Recoaro è e rimarrà "paese della Pace", in ogni eccezione, come ben ricorda anche l'Associazione Bunker nel suo sito web. L'amministrazione difende l'impegno profuso negli anni rivolto alla memoria storica, in collaborazione anche con le realtà del territorio, per dare testimonianza non faziosa o politica e restituire al visitatore uno spaccato trasparente della nostra storia. Chiedo anche agli organi di stampa di curare meglio l'approfondimento delle notizie, anziché dare adito a travisazioni e sensazionalismi che non sortiscono altro effetto se non quello di arrecare danno al nostro comune». 

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Il Gazzettino