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VENEZIA - Non guardano più in faccia nessuno, nemmeno chi ha difficoltà a camminare. La piaga dei borseggiatori sta assumendo una tendenza che ormai rischia di sfociare nell'aggressività. Ladri di portafogli e scatolettisti imperano in città, senza che la legge possa fare nulla, perché qualora i vigili li blocchino, poi non ci sono gli strumenti legali per fermarli definitivamente. Ed ecco l'ultima grave segnalazione, riportata da un testimone che per paura di ripercussioni non vuole dichiarare nome e professione, risalente all'11 luglio.
LA TESTIMONIANZA
L'episodio si è registrato a pochi passi dalle Poste del "salotto buono della città", cioè piazza San Marco: «Ho visto che una persona si avvicinava a un'anziana che camminava col girello: quando lei si è accorta che qualcosa non andava e si è girata, l'uomo le ha tirato una manata sul viso».
I CONSIGLI
Basta sentire i "Cittadini non distratti", che pubblicano quasi quotidianamente su Facebook il vademecum di come potersi difendere e da chi. Persone che cambiano i propri abiti più di una volta al giorno per rendersi meno riconoscibili, che fanno del furto un motivo di vita. «Adesso (ieri pomeriggio alle 15, ndr) ci sono sette borseggiatori attivi tra la linea 1 e la linea 2 di Rialto: si tratta di quattro donne e tre uomini», riferisce uno dei "non distratti". Ma non è tutto: «È sempre peggio, non basta il danno, anche la beffa dell'aggressività», continua il testimone. E poi ci sono gli scatolettisti. È di ieri il video di una signora in abito blu, complice dei bari presenti sul ponte della stazione, che cercava di mettersi davanti a chi stava riprendendo l'attività, bene organizzata, di questi sciacalli. I truffatori, che un tempo si trovavano anche sul ponte della Paglia, ora si vedono più spesso all'Accademia o agli Scalzi. L'ultima "estorsione" riportata dai "Non distratti" riguarda il grano in piazza San Marco: «C'è un piccoletto che arriva nel fine settimana. Ieri (sabato, ndr) ha preso un bambino in gita con la famiglia, gli ha messo in mano alcuni chicchi di grano e ha chiesto venti euro ai genitori, quasi una vera e propria estorsione».
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