Polizia in casa: la figlia affittava le camere di nascosto ai genitori

Polizia in casa: la figlia affittava le camere di nascosto ai genitori
BORGORICCO - Marito e moglie sessantenni si trovano gli agenti della Polizia locale a casa per un controllo e scoprono che la figlia, a loro insaputa, aveva messo in affitto...

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BORGORICCO - Marito e moglie sessantenni si trovano gli agenti della Polizia locale a casa per un controllo e scoprono che la figlia, a loro insaputa, aveva messo in affitto alcune stanze della casa di famiglia attraverso annunci online. Una sorta di b&b abusivo che le consentiva di trarne un guadagno. E' successo l'altro giorno nelle campagne di Borgoricco. A riferirlo sono stati gli agenti della Polizia locale della Federazione del Camposampierese del comandante Walter Marcato. Da qualche tempo gli agenti stanno effettuando un monitoraggio del territorio per verificare la possibile presenza di affittacamere o b&b abusivi sul territorio del Camposampierese e le sorprese non sono mancate. Una decina al momento i controlli effettuati. Tra questi si registrano due appartamenti a Borgoricco e una villa a Piombino Dese. In questi tre casi i proprietari hanno immediatamente regolarizzato la propria situazione, presentando la prescritta comunicazione. In altre due occasioni invece, una casa di campagna a Borgoricco ed una  dimora storica a Loreggia, i gestori hanno preferito invece rimuovere gli annunci da internet e cessare l'attività. Curiosa la vicenda di Borgoricco. Una ragazza, che vive spesso all'estero per motivi di lavoro, aveva messo un annuncio su internet affittando alcune camere della residenza dei genitori, una grande casa di campagna. Quando arrivavano gli ospiti, la giovane li presentava ai genitori, ignari di tutto, come degli amici che aveva conosciuto durante i suoi frequenti viaggi all'estero. I due genitori, all'arrivo degli agenti della Polizia Locale, quindi non sapevano nulla dell'attività abusiva messa in piedi dalla figlia, ma si sono dovuti arrendere all'evidenza quando gli agenti hanno mostrato loro gli annunci pubblicati su un noto portale di internet, con tanto di foto della loro casa. L'annuncio è stato subito fatto rimuovere. 

«Fino ad ora - ha detto il comandante Walter Marcato - non abbiamo elevato sanzioni, ma ci siamo limitati ad una diffida amministrativa così come previsto dal regolamento regionale. Chiaro che in caso di recidiva arriverebbero verbali compresi tra 500 e tremila euro». Ma come nasce questa attività di indagine legata al turismo abusivo sul territorio del Camposampierese? Il vicecomandante Luca Meneghini ha spiegato: «Si tratta di una attività complessa - ha detto - le cose da verificare sono parecchie. Si inizia cercando tra gli annunci pubblicizzati sui social o su internet, soprattutto su siti come Booking.com o Airbnb. Poi incrociamo i dati con quelli che ci fornisce l'ufficio Turismo della Federazione, dove sono registrate le strutture regolari. Così sappiamo già dove andare. E da quelli partiamo per un controllo più dettagliato. Spesso queste strutture evidenziano nei loro annunci la vicinanza con Padova e soprattutto Venezia, attirando così anche clientela internazionale».  Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino