Due anni al "mastro cordaio" di bondage per lo stalking all'ex moglie

Due anni al "mastro cordaio" di bondage per lo stalking all'ex moglie
CADONEGHE - Il giudice del Tribunale monocratico si è pronunciato sul caso di stalking in cui è finito per le accuse della ex moglie il già noto maestro di...

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CADONEGHE - Il giudice del Tribunale monocratico si è pronunciato sul caso di stalking in cui è finito per le accuse della ex moglie il già noto maestro di Shibari Alessandro Carmignotto. Il mastro cordaio del bondage, già protagonista di un caso giudiziario molto mediatico emerso alcuni anni fa, è stato condannato in primo grado a 2 anni di carcere per comportamenti di stalking tenuti verso la ex moglie e il di lei nuovo compagno. I fatti contestati sono avvenuti in un paese dell'Alta padovana, dove la vittima abita.


PRATICA EROTICA
L'esperto praticante dell'arte giapponese della legatura utilizzata come pratica erotica, originario della provincia di Padova, e attualmente residente in quella di Treviso, dall'aprile del 2019 al gennaio dell'anno scorso è diventato un vero incubo per la sua ex donna e il suo attuale compagno. Li minacciava e li insultava entrambi, raggiungendoli nella loro abitazione nell'Alta padovana, e davanti a suo figlio minorenne (affidato alla madre) urlava frasi come «Io andrò a dormire sotto un ponte, ma c'è chi dormirà sotto terra» e ancora, riferito al nuovo uomo della ex moglie, «Se lo vedo lo uccido, ora o fra vent'anni io gli frantumo il cranio».
E così, il maestro di legatura, è finito alla sbarra davanti al giudice del Tribunale monocratico per rispondere dei reati di atti persecutori e pure di violazione degli obblighi di assistenza familiare perchè non ha più versato l'assegno di 200 euro al mese stabilito a suo carico per il mantenimento del figlio.


IL GIUDIZIO
Un primo dibattimento sul caso, nel settembre dello scorso anno, era stato rinviato, perchè l'imputato aveva chiesto e ottenuto di cambiare legale. Ieri però la vicenda è arrivata a giudizio e, oltre ai due anni di carcere, Carmignotto è stato condannato anche per non aver mai pagato il contributo fissato dal giudice per il mantenimento del figlio, e quindi al pagamento di 15 mila euro a lei e 5 mila al suo compagno, più 2500 euro di spese processuali.
Il 51enne non ha mai accettato la separazione dalla moglie, con la quale ha avuto per anni una storia focosa, accentuata dalle pratiche erotiche messe in atto e, una volta lasciato, oltre a prendere di mira lei ha perseguitato il nuovo compagno, nei confronti del quale non ha risparmiato frasi pesantissime, quali «Sei entrato in casa mia e mi hai portato via mia moglie».


PERSECUZIONE
Le sue condotte persecutorie, secondo l'accusa, hanno procurato alle due vittime un perdurante stato di ansia e di paura, essendo preoccupati per la loro incolumità e per quella del figlio minore, che già in giovane età aveva dovuto assistere in casa a scene non certo tenere tra i due genitori.


Si è trattato per la donna in particolare di un incubo. Il maestro di legature giapponesi, ancora per l'accusa, non ha mai mollato la presa facendosi trovare presente e minaccioso in tutti i luoghi frequentati dalla nuova coppia.

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Il Gazzettino