ROVIGO - Bollette pazze e clienti esasperati. I casi si moltiplicano nella provincia e molti utenti si sono rivolti allo sportello di Lega Consumatori. A seguito delle...
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È evidente che «fatture superiori a 500 euro sono eccessivamente onerose per consumi domestici, ci sono alcuni casi in cui la fattura ricevuta era di undici volte superiore ai consumi medi e questo ci ha fatto presagire che ci fosse un problema nella rilevazione dei consumi».
Tutti gli utenti che hanno ricevuto questa fattura hanno evidenziato la presenza di un contatore guasto, schermo completamente disattivo e problemi nella telelettura dei consumi. La circostanza ha avuto come conseguenza la richiesta di sostituzione del misuratore e il ricalcolo della fattura pazza. «Ci siamo subito mossi chiedendo, per i nostri utenti, un intervento della società di distribuzione, affinché si attivasse per sostituire i contatori danneggiati e confermasse alla società di vendita il mancato funzionamento del misuratore», aggiunge Toffolo.
LA VERTENZA
È iniziato così il calvario degli utenti, perché nonostante la sostituzione del contatore, il Servizio elettrico nazionale ha tardato a lavorare le pratiche di rettifica, in alcuni casi inviando ai consumatori delle raccomandate con preavviso di sospensione della fornitura in caso non avessero saldato la fattura. Gli operatori della Lega Consumatori si sono mobilitati per i propri assistiti. «L’unico modo di dialogare in maniera efficace con l’azienda è stato attraverso una procedura di conciliazione. Avviando questa procedura abbiamo fatto sedere allo stesso tavolo la società di distribuzione che ha rilevato i guasti dei contatori e i problemi di misura, il Servizio elettrico nazionale che ha emesso le bollette e la nostra conciliatrice Erika Zanca per gli utenti».
Solo a questo punto il problema si è risolto e gli utenti si sono visti ricalcolare le fatture secondo i consumi abituali. «L’importante è mantenere la calma - conclude Toffolo - ricevere una bolletta di importo così elevato crea un giustificato stato di allarme negli utenti, propensi in prima battuta a chiedere le rate. È fondamentale che non lo facciano, perché così facendo andrebbero a riconoscere un debito che alla base è errato. È necessario che si muovano per passi, chiedano l’intervento della distribuzione al fine di sostituire il misuratore e contestualmente la rettifica della bolletta pazza alla società di vendita».
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Il Gazzettino