ROVIGO - Vandali in azione nella notte a Boara Polesine. Ignoti hanno divelto alcuni dei cartelli stradali, che l’Amministrazione comunale aveva da poco...
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SEGNALETICA ROVINATA
Ma non solo: sono state rovinate anche le strisce pedonali appena realizzate. «Hanno tolto i bulloni e buttato a terra i cartelli - spiega uno dei residenti, che non vuole si faccia il suo nome per evitare ritorsioni - Si tratta di un gesto pericolosissimo per tutti, in particolare per chi si trova a dover percorrere la strada. È come una lancia contro chi proviene dalla discesa, sia che si tratti di bicicletta che di scooter. Sono state tolte le viti di sostegno. E’ chiaro che si è davanti ad un chiaro progetto intenzionale e non del classico incidente, nel quale un’auto va addosso al cartello stradale».
Ma Boara Polesine negli ultimi tempi sta subendo anche un altro tipo di fenomeno: quello del parcheggio selvaggio, tra l’altro immotivato, visti i tanti parcheggi gratis dislocati in vari punti della frazione. «Mi stanno facendo continui dispetti e danni alla mia proprietà, casa, giardino, auto - racconta sempre il residente che denuncia lo stato delle cose a Boara - E temo il peggio, prima o dopo. È più di una certezza: vengono informati giorno per giorno da gente del paese e allora passano a decine. Sanno anche se ci sono pattuglie dei carabinieri che girano e solo allora vanno a Sarzano o sulla tangenziale. Di questo ho avvisato anche l’assessore comunale all’Ambiente Dina Merlo. C’è chi ostenta una sorta di “arroganza” e con tutto il parcheggio libero davanti alla scuola preferisce parcheggiare l’auto dove non si può, creando non pochi disagi per chi circola sulla strada principale». Del caso è stato avvisato anche il consigliere comunale Matteo Masin, che subito si è attivato per capire di chi si tratta. Gli è infatti arrivata la segnalazione che dopo il completamento della segnaletica orizzontale in via Curtatone, in certi punti della stessa via qualcuno è passato a grattare l’asfalto, per sistemare alcuni avvallamenti. Quindi, vanificando, in parte, il lavoro del giorno prima.
«Chi parcheggia davanti al fruttivendolo, non lo fa di certo per prendere la frutta - conclude il residente di Boara -, ma per provocare, per farsi passare come una persona dotata di forza. Questa gente occupa illegalmente uno spazio pubblico, impedendo il passaggio a tutti, anziani e bambini compresi».
Ieri mattina una signora ferma al bancoposta, al pari di tanta gente che usciva dalla chiesa, ha mostrato stupore, vergogna e stupore, nel vedere tutti questi atti violenti e vandalici, ai danni della comunità di Boara. Per fortuna una buona notizia c’è: da oggi, dopo tre mesi e mezzo dalla chiusura, riapre infatti l’ufficio postale.
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Il Gazzettino