Una birreria negli ex bagni pubblici. La svolta dopo decenni di abbandono

Una birreria negli ex bagni pubblici. La svolta dopo decenni di abbandono
PORDENONE Bastano pochi dettagli, sussurrati più che annunciati, per passare dall'oblio alla rivoluzione. Gli ex bagni pubblici di viale Martelli stanno per rinascere...

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PORDENONE Bastano pochi dettagli, sussurrati più che annunciati, per passare dall'oblio alla rivoluzione. Gli ex bagni pubblici di viale Martelli stanno per rinascere sotto una veste completamente diversa. Merito dell'investimento privato che farà sorgere un bistrot legato al mondo della birra laddove oggi c'è solo un rudere. E anche i tempi non dovrebbero essere eterni: si parla di fine anno per i primi lavori di ristrutturazione, a cui dovrà seguire la vera e propria riconversione dei locali. La notizia è quella che ci si attendeva da tanto tempo, ed era sconosciuta anche allo stesso Comune, che attendeva lumi in merito da anni. 

LA RIVELAZIONEGli ex bagni pubblici di Pordenone sono di proprietà privata. Il quadro societario riconduce alla Zago Srl, azienda di Prata di Pordenone con 40 anni di esperienza alle spalle e specializzata nella produzione di birre artigianali. Ed è proprio da lì che trapela l'annuncio di una svolta epocale per il futuro dello stabile, oggi diroccato. Entro la fine dell'anno, infatti, sono programmati i primi lavori. Arriveranno le ruspe in viale Martelli, per realizzare le opere di ristrutturazione di recinzioni e murature esterne. Sarà il primo passo, e quello che seguirà dopo risulterà ancora più interessante. La Zago, infatti, è tecnicamente un birrificio, non una birreria. Manca infatti di una costola commerciale diretta al pubblico, mentre gli affari volano per quanto riguarda il business to business, cioè la vendita dei prodotti a chi la birra, a sua volta, la serve al bancone. Invece negli ex bagni pubblici ci sarà il commercio diretto, sotto forma di bistrot. Una specie di birreria, quindi, dove si potranno gustare luppoli e malti sapientemente mescolati dall'azienda di Prata in una cornice che abbraccia la storia della città. Per quanto riguarda l'entità dell'investimento, il riserbo è ancora massimo. Ma si tratterà di un'operazione dall'alto valore paesaggistico, dal momento che gli ex bagni pubblici conservano pagine (ora incollate) del libro di storia della città. 

LE RADICII bagni pubblici furono edificati nel 1907 per offrire un servizio che potesse migliorare le condizioni di vita della cittadinanza, in quanto la maggior parte degli abitanti sfruttava ancora l'acqua sorgiva che circondava la città per soddisfare comuni esigenze igieniche, l'edilizia residenziale non era adeguata alle norme dell'ingegneria sanitaria e il sistema fognario risultava del tutto insufficiente. I bagni pubblici, per soddisfare le esigenze di una popolazione sempre più numerosa, furono ampliati nel 1934 e nel 1949. L'impianto rimase in attività fino agli anni Settanta, poi la modifica degli stili di vita dei cittadini di Pordenone rese superflua la sua funzione. L'edificio è stato costruito con uno stile moderno, esternamente aveva le sembianze di una villa. Possedeva un impianto caratterizzato da una grande hall al piano terra, che conduceva da una parte all'ala dedicata agli uomini e dall'altra a quella riservata alle donne. Una piccola sala esagonale fungeva da cerniera a questa semplice composizione. La torretta al primo piano, che corrispondeva allo spazio dedicato agli uffici, riprendeva alcuni esempi di ville extraurbane. La facciata a sud era quasi completamente forata, nella sala d'ingresso le finestre tripartite erano molto ampie, mentre nella zona dei bagni le trasparenze erano create sotto lo sporto di gronda.
Marco Agrusti Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino